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Roma, Mourinho: “Falcone contro di noi para sempre tutto”

Clamorosa rimonta nel recupero per la Roma di José Mourinho, che ribalta il Lecce si prende tre punti fondamentali per risalire ancora la classifica. L’allenatore giallorosso ha commentato la prestazione dei suoi nell’intervista postpartita ai microfoni di Dazn. Di seguito le sue dichiarazioni.

Foto Domenico Bari

Roma, le parole di Mourinho dopo la rimonta contro il Lecce

Partita stregata? Dopo volevo parlare con i giocatori, perché la partita non era finita. C’era ancora qualche minuto da giocare e la squadra era sbilanciata. Noi oggi abbiamo preso la vecchia filosofia di prendere per 1 o per 10 è uguale. Però abbiamo vinto, abbiamo finito a giocare con 5, con Belotti quinto di destra. I ragazzi sono straordinari, il pubblico è straordinario, perché di solito una squadra che perde in casa 1-0 a 10 minuti dalla fine, di solito non è normale questa connessione e passione fra i giocatori e i tifosi. Hanno meritato loro, tifosi e giocatori. Per il finale, perché hanno avuto cuore e hanno risposto a una situazione di grande rischio. Il Lecce non ha tradito quello che ho detto ieri, molto ordinati e organizzati, con quei tre attaccanti veloci in contropiede. Dispiace per loro, perché hanno fatto un lavoro straordinario, e per Falcone, perché dice che è un grande romanista ma quando gioca contro la Roma meriterebbe la coppa Yashin, perché para praticamente tutto“, ha detto Mourinho a Dazn dopo Roma-Lecce.

Foto Domenico Bari

 

Sui numerosi gol segnati nei finali di partita: “Lo descrivo come cuore e mentalità. Io ho allenato non so, 6 o 7 squadre, ma non ne ricordo nessuna che perdi a casa negli ultimi minuti e la gente continua a giocare con te. Dopo quello che abbiamo fatto noi allenatori coi cambi, la verità è che la squadra si è sbilanciata totalmente. Ok, avevamo gente che sa segnare, però la verità è che loro potevano segnare il 2-0 e hanno avuto questa possibilità. Partita pazza che è venuta da noi, chiaramente i 3 punti sono molto importanti per noi“.

Mourinho: “Dybala vuole giocare ancora”

Ancora Mourinho, su Dybala: “Ha fatto delle cose bellissime nel primo tempo. Ovviamente Paulo è importante per noi, però io non penso che quello che abbiamo visto tutti questi minuti in campo siano la verità della sua condizione. Però sorprendentemente ho parlato adesso con lui del fatto se sia meglio rimanere qua e non viaggiare per la partita di Praga per prepararsi per la prossima di campionato. E lui mi ha risposto ‘No no, io voglio andare e voglio giocare“.

Mourinho: “Ecco perché non ha tirato Dybala il rigore”

Sulla classifica e sul rendimento discontinuo in questo inizio di stagione: “Non penso che il problema sia essere avanti alla Lazio, il problema è che non è normale nella stessa gara e nello stesso fine settimana che tante squadre del top della classifica perdono punti. Abbiamo parlato di questo nello spogliatoio, all’intervallo. Perde la Lazio, perde l’Atalanta, perde il Milan, perde qualcuno fra Juve e Fiorentina o pareggiano e perdono 2 punti tutti e due. Non è normale, di solito è più normale che nessuna perde punti. In questo fine settimana è successa questa situazione che noi non potevamo sprecare, questi 3 punti erano veramente importanti per noi perché adesso siamo un po’ più vicini a tutte queste squadre che hanno obiettivi della parte alta della classifica“.

Sul rigore sbagliato e il gol vittoria di Lukaku: “E’ il primo che sbaglia in Italia e il secondo con me, perché ne sbagliò uno con me quando ero al Chelsea. Me lo ricordo perché era Supercoppa Europea contro il Bayern Monaco. Però sbaglia solo chi tira, io mai sono triste con un giocatore che sbaglia. La decisione di non far tirare Paulo è perché non se la sentiva di colpire il pallone da fermo. Il suo legamento soffre un po’ con la potenza del calcio alla palla ferma. No calci d’angolo, no punizioni dirette e no rigori. Per questo ho fatto tirare Romelu, che è un giocatore sul quale riponiamo molta fiducia. Ieri in allenamento ha fatto molto molto bene. Il problema è che Romelu è un ragazzo ultra emozionale, lo conosco meglio di tutti perché l’ho allenato in tre squadre diverse. È un ragazzo molto sensibile ed emozionale, per cui quando sbaglia un rigore nei primi minuti dopo il suo cuore piange, la sua anima piange e lui soffre. Per quello lì avere la possibilità nell’ultimo minuto di fare il gol della vittoria per me non poteva essere meglio. Perché era la vittoria della squadra e anche Romelu può dormire un po’ meglio e svegliarsi con un sorriso, perché lui è veramente un ragazzo con un cuore grande“.

Redazione

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