Alvaro Morata quando vestiva la maglia del Milan (Imago)
Dal suo arrivo al Galatasaray fino alla prima parte di stagione vissuta con la maglia del Milan: le parole di Alvaro Morata
Alvaro Morata ha chiuso la stagione con tre trofei. “E speriamo di portarne a casa un altro domenica, finale di Nations League, sarebbe fantastico – ha detto alla Gazzetta dello Sport – La generazione dei fenomeni fece Europeo-Mondiale-Europeo, noi possiamo fare Nations-Europeo-Nations, non è la stessa cosa ma non è da buttar via, anche perché la Nations è cresciuta, vincerla è dura. In semifinale abbiamo la Francia, uno squadrone”.
Dalla nazionale spagnola fino alla parentesi vissuta con il Milan. “Secondo me abbiamo fatto anche grandi partite, le cose non stavano andando così male come sembrava o si diceva. Poi però là dentro sono successe cose che non avevo mai vissuto in carriera e che preferisco tenere per me,non mi sentivo più a mio agio e prima di diventare un problema me ne sono andato”.
Lo spagnolo non si sbilancia. “Il problema? Non lo posso dire. I cambi repentini non sono mai facili. Se inizi a giocare con una mentalità e all’improvviso muti radicalmente ti può andare molto bene oppure no. Magari la nuova strada scelta a inizio stagione aveva bisogno di un po’ di tempo per essere battuta: hanno deciso di cambiare e non c’è molto da dire. Sì, anzi, una cosa c’è: non è vero che come ho letto in giro mi sarei pentito della scelta. Mai. È stato un onore vestire una maglia storica come quella del Milan”.
Morata ha poi aggiunto. “Io cerco di essere rispettoso con tutti ma ci sono certe cose che non mi vanno bene, e per evitare di creare problemi me ne sono andato. Se ho parlato con Tare e Allegri? No, o almeno, non nelle nuove vesti. Perché Max lo sento spesso per il rapporto che ci lega. Tare l’ho visto un paio di volte a cena con amici ma niente di più. Sono contento per loro e per il Milan: sono grandissimi professionisti e se li hanno presi vuol dire che il Milan vuole tornare subito a vincere e a essere importante e spero che gli vada tutto alla grande. Di me però non so nulla”.
Morata parla poi della sua nazionale spagnola e non solo. “Siamo una famiglia, e l’ambiente è talmente rilassato che ogni tanto bisogna spingere un po’perché sembra che siamo qui in vacanza”. E sulla situazione di salute. “Adesso sto bene e guardo al futuro con fiducia. Io ho vissuto sul filo tutta la mia carriera, non sapevo cosa fosse la depressione fino a che non mi sono ritrovato nel buco più buio che una persona possa immaginare”.
L’attaccante aggiunge. “Stavo malissimo, e quando stai così non conta nulla: soldi, posizione, affetti, niente. È una situazione tremenda che ti porta a prendere decisioni nefaste a livello famigliare e calcistico. Adesso sto bene, ma il messaggio che voglio mandare è che una persona che è in crisi totale grazie all’aiuto di compagni, famigliari e speciali-sti si può ritrovare a giocare e a vincere un Europeo da capitano”.
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