Per capire quanto la Juventus sia entrata nel cuore di Morata basta leggere una qualsiasi intervista dell’attaccante spagnolo: c’è sempre un accenno alla squadra bianconera, quella che lo ha fatto diventare un giocatore vero. Anche nell’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport non poteva perdere occasione per tessere le lodi della Juve: “Le due stagioni in Italia sono state fantastiche, sono arrivato ragazzo e sono andato via che ero un giocatore vero. L’Italia per uno spagnolo è il Paese migliore per viverci. Avete tutto: bellezza, storia, arte, cucina, moda. Non sarei mai andato via dall’Italia e dalla Juve. Il marchio di fabbrica della squadra bianconera? Una mentalità vincente e una grande professionalità”.
Per Morata ora il presente è Blues, quello del Chelsea, dove ha trovato Conte, l’allenatore che lo volle fortemente a Torino prima di passare in Nazionale: “Come ho fatto ad ambientarmi velocemente in Inghilterra? C’è stata una serie di situazioni favorevoli. La prima l’allenatore: conoscevo Conte e non ho avuto problemi ad ambientarmi con le sue idee di calcio. La seconda l’ambiente: sono stato accolto benissimo dai miei compagni. Conte? E’ esigente ma valorizza al meglio le doti dei calciatore. Si vede che ha respirato l’aria di un grande club, prima da giocatore poi da allenatore”.
Domani Morata tornerà in Italia per affrontare la Roma: “A Londra mi ha impressionato, avrebbe meritato di vincere. Ci è andata bene. Chi meglio tra Roma e Atletico Madrid? La Roma. Ci ha creato diversi problemi nel match di Londra. La Roma rispetto all’Atletico ha qualcosa in più”. L’intervista completa a Morata è in edicola con la Gazzetta dello Sport.
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