“Verona è la squadra per la quale ho pianto, è una maglia che ho amato, ma domenica saremo semplicemente avversari”. Vangelis Moras l’aveva garantito in conferenza stampa in settimana: a Verona aveva lasciato il cuore, ma nessuno sconto in campo.
Così è stato. Il capitano del Bari è stato il migliore in campo dei suoi nella sfida persa per 1-0 nel finale. Marcatura pressante su Pazzini, muro insuperabile per le incursioni di Luppi e Siligardi: e nell’unica occasione in cui non era a uomo sul numero 11 gialloblù, il “Pazzo” ha colpito Micai.
Nessuna emozione prima e durante la partita sul volto del 35enne greco. Troppe le battaglie condotte in campo per farsi impressionare dal calore del “Bentegodi”. In tasca nessun punto -complici gli sprechi del Bari davanti a Nicolas- ma un’immagine difficile da dimenticare: l’applauso scrosciante del pubblico di casa al fischio finale, ricambiato ai piedi della curva Sud. D’altronde, per chi arriva dalla Grecia non poteva che stringere un rapporto saldo con l’Hellas.
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