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Monza, Nesta: “Ho lavorato tanto per arrivare a questo livello”

Dopo l’addio di Raffaele Palladino, il Monza ha scelto Alessandro Nesta come nuovo allenatore. In conferenza stampa, oggi martedì 9 luglio, sono quindi arrivate le parole di presentazione dell’ex Frosinone e di Adriano Galliani.

 

Credits: Buzzi

Monza, le parole di Galliani

Di seguito le parole di Adriano Galliani:

“Certi amori fanno dei giri immensi… Dal 31 agosto 2002 a oggi. Abbiamo scelto Alessandro Nesta dopo moltissime analisi sullo stile di gioco degli allenatori messi nel mirino. Abbiamo capito che il più simile a Palladino era lui. Di qui la scelta. Se una squadra non vuole cambiare decine di giocatori, se ha fatto bene con giocatori che saranno la struttura portante della prossima stagione, e con uno stile di gioco, serve un allenatore con la stessa filosofia”.

 

Ha poi continuato: “Ho scelto questa data perché esattamente diciotto anni fa Alessandro diventava campione del Mondo. Nel 2002 feci fatica a ottenere il suo sì, dovetti corteggiarlo più a lungo. È stato uno dei migliori difensori della storia, con Ancelotti capimmo che con lui avremmo vinto la Champions. Chi lo ha avuto è sempre stato felicissimo di lui, anche Riccardo Silva a Miami che ho sentito. Anche Sacchi non aveva mai allenato in Serie A, l’importante è allenare il Monza. So più cose io della storia e della vita di Alessandro che Alessandro stesso…”.

Galliani ha anche aggiunto: “Era Alessandro a guidare Thiago Silva, non il contrario. Per dire quanto fosse forte. Senza Silva, Nesta giocava ugualmente bene, ma non era il contrario. Dico sempre: il vino migliora il cibo, ma non è mai il contrario. Sono stato aiutato da Modesto e dal resto dello staff. Eravamo arrivati a una shortlist di tre allenatori. Il modulo sarà il 3-4-2-1. Negli ultimi due campionati abbiamo fatto 97 punti: chiedo a Nesta di fare lo stesso (sorride, ndr). 

Ha poi anche ricordato l’amico Berlusconi: “Io sono seduto in Senato nel posto di Berlusconi. Ogni mattina penso a cosa avrebbe fatto lui. È stato il mio maestro di vita. E credo che lui sia contento della scelta di Nesta. Ne parlo ancora al presente. Ho avuto la fortuna di intrecciare la mia vita con quella di un genio. Due volte gli ho visto luccicare gli occhi: con la prima Champions nell’89 a Barcellona contro la Steaua, e a Pisa due anni fa, il giorno della promozione. È stata una delle ultime gioie della sua vita. La Nazionale? È diventata un terreno di scontro politico, siamo usciti dalla normale dialettica di partite vinte e perse. Così non va bene. È uno scontro di sistema”.

E sul mercato ha aggiunto: “Szczesny? Non esiste alcuna trattativa, intendendo la parola alla lettera. Ma fra trattativa, rumor, suggestione c’è una bella differenza… Daniel Maldini? La chiamo suggestione. 

In attacco siamo in tanti: è partito Carboni, poi non si sa cosa succede… Forson? Crediamo molto in lui. E c’è anche Petagna. Numericamente siamo coperti in tutti i ruoli. In ritiro partiranno trenta giocatori”.

 

 

Monza, le parole di Nesta in conferenza stampa

Le parole del nuovo allenatore: “Ho lavorato tanto per arrivare a questo livello. Ho studiato e lavorato molto per arrivare qui. Lavorare con una persona con cui ho un rapporto come quello con Galliani porta a una responsabilità particolare. Vedendo il centro sportivo ho ritrovato la mano del presidente Berlusconi. Lo stadio è diverso da quando lo vidi la prima volta anni fa, la mano si vede e si sente. Insieme con Galliani abbiamo vinto e perso tanto, è stato un percorso stupendo. Ritrovarsi dopo più di vent’anni è strano ma molto bello”.

Nesta ha poi continuato: “La trattativa è durata due secondi. Non ho pensato a nulla, non mi sembrava vero. Ricordo una volta a Controcampo, eravamo entrambi ospiti e nel dietro le quinte il dottor Galliani mi disse: chi gioca al Milan è sempre felice. Così mi convinse. Ho chiamato Palladino, a Raffaele ho detto: hai fatto troppi punti. Dopo di lui è dura, devo lavorare molto. L’anno scorso la squadra ha dato il meglio con la difesa a cinque. La prima cosa da fare è capire bene la squadra, le caratteristiche. Siamo aperti a tutto, vedremo solo durante il ritiro certe cose. Tutti a luglio e agosto parlano di dominio del gioco. Poi alla quarta giornata tanti si tirano indietro. Noi non facciamo proclami: studiamo la squadra e cerchiamo di mettere tutti nelle condizioni migliori. Paolo Maldini? L’ho sentito un mesetto fa, ma non abbiamo parlato di Daniel. Paolo fa solo il papà”.

Su Monza-Reggiana 1-2 prima partita stagione scorsa: “Era calcio d’agosto, conta fino a un certo punto. So che su di me c’è scetticismo, ma ho pressione addosso da quando sono nato. Se non avessi avuto piacere sarei rimasto a Miami. Ci sono giocatori giovani in rosa, può darti più gusto allenarli rispetto ad altri. Ma sul mercato non ho chiesto nulla, so che il dottor Galliani è una garanzia. Faremo in base a quello che possiamo”.

Redazione

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