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Monza, Nesta: “Sappiamo che la salvezza è impossibile”

Alessandro Nesta (IMAGO)
Alessandro Nesta (IMAGO)

Le parole dell’allenatore del Monza Alessandro Nesta nella conferenza stampa alla vigilia del match di campionato con il Napoli

Il Monza di Alessandro Nesta si prepara a scendere in campo per la partita di Serie A contro il Napoli, valida per la 33esima giornata.

I biancorossi sono reduci da tre sconfitte consecutive, e occupano il 20° posto in classifica. La salvezza e la permanenza in A sono, ormai, solo un lontano miraggio.

A saperlo è lo stesso Nesta, che nella conferenza stampa pre-gara ha fatto il punto in vista della partita contro la squadra di Antonio Conte. In programma alle 18:00 di sabato 19 aprile.

Di seguito, le sue dichiarazioni.

Monza, la conferenza stampa di Nesta

L’allenatore dei brianzoli ha dichiarato: Dobbiamo salvare il salvabile e non lasciarci andare, diciamo sempre le stesse cose ma è così. Per me si può fare anche peggio e quindi non dobbiamo scendere ancora di più. Sappiamo che la salvezza è impossibile, o quasi impossibile, ma dobbiamo tenere una dignità importante. I risultati sono quelli che sono, la classifica è quella. Non è facile”. 

Ha poi aggiunto:Non dobbiamo fare ancora peggio e non possiamo finire il campionato con 15 punti. Si può retrocedere ma diversamente, questo è l’obiettivo che ci mettiamo noi. I confronti ci sono stati sempre, a volte magari un po’ più duri ma il risultato è sempre lo stesso. Questo è quello che non va bene“. 

Alessandro Nesta (CREDITS: Domenico Bari)
Alessandro Nesta (CREDITS: Domenico Bari)

“Troppo facile puntare il dito contro i giocatori”: le considerazioni di Nesta

L’allenatore del Monza, ha poi fatto chiarezza sulle responsabilità di una possibile retrocessione: “La squadra sarà come sono io. Non attacco mai i miei giocatori soprattutto a livello pubblico. Sarebbe come togliermi dalla responsabilità e invece io sto nel problema e ne sono parte. Mi devo prendere le mie responsabilità. Se non sono riuscito a portarla con un atteggiamento diverso è una mia responsabilità, dell’ambiente e del momento storico del club. Ma io non mi tiro fuori. Sarebbe facile puntare il dito sui giocatori per cadere in piedi. Se vogliamo fare un’analisi dei motivi per cui non siamo usciti da questo tunnel per me è colpa dell’allenatore, ma le componenti sono anche di più”.