L’amministratore delegato del Monza, Adriano Galliani, ha rilasciato importanti dichiarazioni sulla partita con la Juventus e alcune curiosità sul suo passato al Festival dello Sport organizzato da La Gazzetta dello Sport. A partire da un incontro in Duomo con una signora: “Davanti a me ci stava una signora molta anziana che stava pregando e mi disse: “Abbiamo vinto con la Juve“. Ma in realtà la partita non era ancora finita e questa cosa mi è rimasta molto impressa. Non sapevo come quella signora sapesse il risultato”.
Galliani ha raccontato anche come è nato il rapporto con Raffaele Palladino, partendo dagli albori: “La storia con Palladino nasce in Serie C. Era svincolato e nel marzo 2018/2019 l’ho portato a Monza. Poi si è infortunato e non ha mai esordito con la squadra. A quel punto abbiamo deciso di affidargli l’U15 e poi la Primavera 2. Ha iniziato subito bene sfiorando la promozione. Poi è arrivata questa possibilità dopo l’esonero di Stroppa, che era inevitabile. Quando non arrivano i risultati bisogna cambiare la guida tecnica e ho ritenuto Palladino la scelta giusta. Poi a lui è capitata propria la sua ex Juventus. Ha un buon destino”.
Se Allegri avesse portato questa proposta di calcio al suo Milan, l’avrebbe esonerato? Galliani ha risposto in modo molto approfondito a questa domanda: “Non scherziamo. Allegri al Milan al primo anno ha vinto scudetto e Supercoppa italiana. Ha portato sempre la squadra agli ottavi di Champions. Alla Juventus si è ripetuto vincendo gli scudetti e portando sempre il club nelle fasi finali Europee. Il suo passato parla chiaro. La responsabilità non è solo di Allegri. Ho una mia teoria, lo sport è ciclico: ci sono momenti in cui vinci e altri in cui non vinci più. Questo è capitato anche al Real Madrid e altri grandi club. Ora sta succedendo alla Juventus, è la ruota che gira”.
Poi una piccola parentesi sui portieri: “Giovanni Galli è quello che ha lavorato meno di tutti, aveva davanti una difesa come Baresi e Maldini. Difficilmente arrivavano tiri in porta. Quando non ti arriva mai un tiro però è ancora più difficile farsi trovare pronto. Seba Rossi invece è il portiere più forte psicologicamente che abbia mai avuto, “uccideva” tutti i suoi rivali. Il miglior pallone d’oro che ho avuto? Van Basten. Ronaldinho è un giocatore di una classe immensa, a lui rimprovero una cosa: era un po’ troppo gaudente. Altrimenti poteva giocare fino a 60 anni. La sua classe pura era inarrivabile”. Poi un retroscena di mercato: “Vi racconto una cosa, potevamo prendere Zidane, ma non se ne fece nulla perché il presidente non voleva vendere Shevchenko”.
Galliani ha poi fatto chiarezza sulla questione Dybala e Icardi: Il giocatore che abbiamo cercato più intensamente è stato Dybala. Lo volevo fortemente al Monza, ma il giocatore non ha mai dato aperture. Icardi era più un’idea del presidente ma mai cercato seriamente. La maglia numero 3 di Maldini la misi nel cassetto dicendo a Paolo che al Milan avrebbero potuta rindossarla solo per uno dei suoi figli. E io è quello che spero.
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