È Monza Show ma non basta. Rimonta vicina, ma non completata. E il Cittadella ora è a solo 180 minuti dalla promozione in Serie A. Sarà una finale tutta veneta.
Dopo i cartelli “Crediamoci” di Monzello, anche allo stadio U-Power la cornice è particolare. Steward e lavoratori con la maglia motivazionale: una speranza nella Serie A, che cresce minuto dopo minuto. E poi dallo stadio arrivano urla e cori, fuori e dentro: i pochi presenti sugli spalti non hanno mai smesso di cantare. E la partita si fa accesa: mancano dieci minuti, al Monza, avanti 2-0, basterebbe solo un gol. Che non arriva. Brocchi si strappa la giacca, la lancia a terra, e si deve arrendere. Del futuro, in conferenza stampa non parla: “Quando si lavora, bisogna valutare il percorso fatto“, dice. Ci si penserà.
Si ferma quel sogno, ne continua un altro. Dall’altra parte, il Cittadella riconquista la finale dei playoff. Una città di 20mila abitanti che non è mai stata in Serie A, ma che ci prova per la quinta volta di fila. Dalla delusione della retrocessione in C nel 2015, alla determinazione di affrontare la Serie B nel migliore dei modi. Sempre al fianco di Venturato.
Tra i protagonisti del Cittadella c’è ancora una volta Baldini, con due conclusioni fermate da Di Gregorio. Finale amaro per il Monza, niente remuntada. Il Cittadella ora aspetta il Venezia, per l’ultimo scalino, in una finale tutta veneta. Da gustare.
A cura di Martina Quaranta
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