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Monopoli, pranzo a domicilio per giocatori e staff in città | FOTO

Essere una famiglia vuol dire farti sentire a casa, anche quando si è soli e casa è lontana: è il messaggio recapitato dal Monopoli, realtà terza in classifica nel girone C di Serie C, ai suoi tanti tesserati costretti dal decreto governativo emanato per fronteggiare l'emergenza coronavirus a restare a casa. O meglio, nelle loro abitazioni in città. Per questo, nella prima domenica senza sport per tutti in Italia, il club biancoverde ha scelto di recapitare ad alcuni giocatori, a mister Beppe Scienza e al suo secondo Giacomo Ferrari il pasto tipico del giorno: pasta al forno con dolci tipici del posto.

Una consegna arrivata sulle tavole dell'allenatore e del suo vice, oltre che dei giocatori Giorno, Carriero, Pecorini, Rota, Tsonev, Antonino, Tazzer, Nina e Fella. Tutti lontani centinaia di chilometri dalle loro residenze. Immagini che restituiscono un tocco di normalità, diffuse sui social dal club in ogni istante: dalla consegna alla degustazione dei piatti. "Grazie a Caffè Napoli e alla famiglia Fiume, tifosi appassionati biancoverdi – spiega la nota del club – con la collaborazione della Protezione Civile, abbiamo consegnato a domicilio il pranzo domenicale ai nostri ragazzi".

Una scelta che segue il messaggio diffuso dalla società con tutti i componenti – dallo staff tecnico ai dirigenti fino ai calciatori protagonisti: restare a casa. "In questo momento è  fondamentale, sappiamo quanto la voce dello sport sia importante in questo momento – spiega il general manager Fabio De Carnei ragazzi sono distanti migliaia di chilometri lontani dalle famiglie e per questo gli abbiamo fatto portare un pranzo e della pasta al forno con dolci del posto".

Il tutto, con la collaborazione di un carissimo tifoso monopolitano. "Mister Scienza ha la famiglia a Borgomanero, in provincia di Novara, Giacomo Ferrari è di Bergamo. Loro, come i nostri calciatori liguri e veneti, stanno soffrendo ancor più degli altri gli effetti di questa epidemia". Un pensiero speciale, in attesa di tornare alla routine: "Andrà tutto bene e torneremo a gioire insieme".

Luca Guerra

Nato un anno prima della caduta del Muro di Berlino, mi piace rompere gli schemi dell'informazione. Laureato in Scienze della Comunicazione, giornalista pubblicista, scrivo quando e in ogni modo possibile: il sedile di un treno o il banco di un fast-food sono ottime scrivanie alternative. Il giornalismo la passione di una vita, il calcio come stella polare di questa passione.

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