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​Monopoli, la prima volta di De Angelis: “Dedicato a mio padre”

Wake me up when september ends? Non ricordate il successo dei Green Day a Ciro De Angelis, 28enne di Grottaglie che nel mese che archivia l’estate ha raccolto alcune delle migliori gioie professionali. Il 23 settembre 2007, ancora 17enne, segnava la sua prima rete nel calcio dei senior: Horatiana Venosa-Grottaglie, il giovane Ciro vestiva la maglia dei pugliesi. Mister Enzo Del Rosso aveva fatto ricorso a lui, attaccante della Juniores, per trovare il pareggio: missione riuscita, al minuto 90. Undici anni dopo De Angelis ha trovato il primo centro tra i pro nella vittoria per 3-1. Stesse modalità, stesso entusiasmo, nel mezzo 118 gol sparsi sui campi di serie D: respinta corta del portiere avversario e tap in a pochi passi dalla linea. “Mi hanno scritto tanti amici e conoscenti – racconta il diretto interessato a gianlucadimarzio.com – e sono stato sorpreso da questa mole di affetto”. La dedica più importante, però, è per chi tifa per lui dall’alto: “A mio papà, che non c’è più – ammette con un velo di emozione – lo porto anche tatuato sul mio braccio sinistro. Avevamo un legame molto forte. Mi è stato sempre vicino, come oggi fa la mia famiglia”.

Nato e cresciuto calcisticamente a Grottaglie, passato dalla Vibonese (“Un’annata storta, per motivi professionali e personali” spiega), formato tra Mezzocorona, Voghera e Alzano Cene, sempre in doppia cifra con Caravaggio e Cliverghe. De Angelis ha il gol nel sangue, e in provincia di Brescia l’anno scorso aveva toccato addirittura quota 23 centri in una stagione. Numeri che sono valsi la chiamata del professionismo, a 28 anni: “Perché così tardi? E’ stata una scelta personale, dettata da situazioni che si sono presentate nella vita e anche economiche – racconta lui – ho scelto Monopoli perché ho trovato una società ben strutturata, inoltre ex compagni di squadra come Pinto, Marin e Salvestroni me ne avevano parlato bene”.

Dalla Puglia alla Puglia, andata e ritorno: “Sono maturato tanto rispetto agli esordi a Grottaglie, in campo e fuori, poi ho avuto la fortuna di incontrare allenatori che hanno sempre creduto in me – ammette – non ultimo Carobbio l’anno scorso al Cliverghe. Lo ringrazio tantissimo perché sul piano mentale mi ha fatto crescere in maniera importante”. Da un ex centrocampista a un altro: “ A Monopoli c’è mister Scienza, il suo gioco richiede grande pressione alle punte, esige la doppia fase ma credo sia una componente fondamentale nel gioco moderno. E’ una persona trasparente, che dice le cose in faccia come poche nel mondo del calcio”.

Tanti sono invece “i veri amici tra i colleghi”, mentre un capitolo a parte lo merita il rapporto con il suo procuratore, Antonello Longo: “Non è solo un procuratore per me, è quasi un fratello – qui la voce di Ciro si fa seria – sono fortunatissimo ad averlo conosciuto, mi ha portato a Mezzocorona e da allora il rapporto professionale e umano va avanti. Sperando di festeggiare altri traguardi”. Lo spera, anche se quando c’è da festeggiare, Ciro è uno che preferisce restare nell’ombra. Come quando con il Cliverghe si avvicinava quota 100 e il suo procuratore gli aveva preparato una maglietta celebrativa: “C’era scritto “100 volte D Ciro”- ricorda lui – ma vivo il calcio con molta scaramanzia, quindi avevo preferito non metterla, però poi al centesimo gol fatto ho scattato una foto con questa maglietta celebrativa”. E tutti contenti. Intanto si celebra il 3-1 di Reggio, arrivato “in un momento che agli occhi delle persone esterne poteva sembrare di difficoltà – ricorda De Angelis – ma abbiamo riscattato il ko interno contro il Rende e il risultato ci ha dato ragione”.

Da “100 volte D Ciro” a “C pensa Ciro” il passo è breve? De Angelis sceglie la diplomazia: “Gli obiettivi passano dai gol, ma solo a patto che siano utili alla squadra. La doppia cifra è un sogno, ma a fine anno vedremo a livello numerico. Io non mi pongo mai limiti, non l’ho mai fatto”. Intanto però l’obiettivo è fissato. Far volare il Gabbiano più in alto del primo turno dei playoff della scorsa stagione: “Vedendo le squadre che ci sono sul girone, sulla carta è un campionato complicatissimo. Come gruppo credo che però sulla carta non abbiamo nulla da invidiare a nessuno”. Parola di De Angelis, oltre 110 gol in carriera. Da domenica 30 settembre, anche tra i pro.

Luca Guerra

Nato un anno prima della caduta del Muro di Berlino, mi piace rompere gli schemi dell'informazione. Laureato in Scienze della Comunicazione, giornalista pubblicista, scrivo quando e in ogni modo possibile: il sedile di un treno o il banco di un fast-food sono ottime scrivanie alternative. Il giornalismo la passione di una vita, il calcio come stella polare di questa passione.

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