I Mondiali in Qatar proseguono tra le polemiche. Vietato indossare le magliette con la scritta “Woman Life Freedom” negli stadi.
All’esterno dell’Ahmad bin Ali Stadium di Al Rayyan, dove si sono registrate code all’ingresso per assistere a Iran-Galles, diversi tifosi che indossavano il simbolo della protesta per i diritti delle donne in Iran sono fermati per procedere al sequestro delle maglie.
Alcuni video sui social documentano alcuni steward sequestrare bandiere e magliette anche all’interno dello stadio. Una scelta clamorosa che va in controtendenza rispetto a quanto aveva assicurato la FIFA, ovvero che la libertà di espressione e la difesa dei diritti sarebbero state tutelate.
Dopo il divieto di indossare la fascia “One Love” per i diritti Lgbt, un altro semaforo rosso per chi aveva deciso di esprimere la propria solidarietà ai manifestanti che da mesi protestano contro il regime di Teheran chiedendo una maggiore tutela dei diritti delle donne.
Prima del match contro l’Inghilterra i calciatori dell’Iran non avevano cantato l’inno nazionale in segno di protesta. Oggi invece lo hanno fatto. Ieri era arrivata la notizia dell’arresto del loro ex compagno di squadra Voria Ghafouri con l’accusa di “propaganda” e “insulto della reputazione della nazionale”.
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