Da qualche ora sui social sta girando una locandina su Qatar 2022 con alcune restrizioni, che ha scatenato una serie di polemiche, perché considerata altamente discriminatoria: niente consumo di alcol, effusioni omosessuali, esposizione di parti del corpo femminile, bestemmie, mancanza di rispetto per le moschee, musica e suoni ad alto volume. In realtà si tratta di un’infografica di una associazione privata qatariota, non riconosciuta dalla Tourism Authority e non ripresa dagli account ufficiali indirizzati a expat e turisti.
La campagna in questione risale al 2012, nata come “One of Us” e poi ribattezzata “Reflect Your Respect” nel 2014. Ad inizio ottobre è stata rilanciata, ma non ha alcun legame ufficiale governativo con il paese.
“L’organizzazione qatariota del torneo smentisce le accuse di intolleranza lanciate dopo un post fake. Ma i fan internazionali dovranno comunque rispettare diverse misure: dal consumo di bevande alcoliche al fumo, dal vestiario e alle effusioni in pubblico” – questa la nota ufficiale pubblicata anche sui social.
L’account Twitter ufficiale del Mondiale ha chiarito quindi che non esiste nessun legame ufficiale con quella locandina, anche se ci saranno comunque alcune regole da rispettare, che per altre culture potranno risultare lo stesso molto restrittive.
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