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Ambientalista e dalla parte dei più deboli: chi è Monconduit, il giocatore che ha fermato il PSG

Si chiama Thomas Monconduit, ha 30 anni, è un centrocampista e gioca nel Lorient, in Ligue 1. Mercoledì sera ha chiuso il 2021 con un gol pazzesco contro il PSG: coordinazione perfetta, collo interno teso e palla che finisce in porta alle spalle di un Keylor Navas a cui non è rimasto che guardare. Poi la corsa sotto la tribuna per salutare la famiglia presente sugli spalti e la sua classica esultanza mentre fa finta di tirare una pallina da golf con la mazza: è la sua seconda grande passione. Seconda di tante altre, da quelle ecologiche a quelle sociali. Perché Monconduit è un pozzo di interessi che vanno ben oltre al calcio. 

 

 

Il profilo

Ma intanto, parliamo dal Monconduit calciatore: si tratta di un centrocampista centrale dotato di un piede destro molto delicato, che gli ha permesso quest’anno di segnare tre gol (tutti da fuori area) ed eguagliare già il suo record stagionale. Ieri stava per regalare una vittoria incredibile al Lorient contro il PSG, ma Icardi a tempo scaduto gli ha rovinato la festa (1-1 finale). Oggi gioca in Ligue 1 e fa bella figura, ma qualche anno fa era rimasto un anno senza contratto: “Per un anno non mi ha chiamato nessuno, sono tornato a casa dai miei genitori e ho fatto cose che non avevo fatto da adolescente: ho passato parecchio tempo con i miei amici. E’ stata un’esperienza formativa”. Poi è ripartito. Prima dall’Amiens e ora dal Lorient. Oggi Monconduit è un professionista di valore e di valori.

 

 

La passione per il golf e l’attenzione per l’ambiente

Scorri il suo profilo Instagram e dubiti se sia un calciatore o un golfista. Il golf è l’altra sua grande passione nello sport, tant’è che quando esulta imita proprio il gesto del lancio della pallina con la mazza: due in uno. Fuori dallo sport invece, Monconduit si dimostra un uomo di grandi interessi. È un ambientalista: “M’interessa questo argomento perché si parla del futuro di tutti. Se non ci sforziamo un po’ sarà un casino. Io faccio il mio: uso meno plastica, più cose riciclate e riciclabili e mangio meno carne”, ha raccontato a RMC. E dopo il calcio, Monconduit vede il suo futuro proprio nel campo delle energie rinnovabili: “Vedrò con il sindacato dei calciatori se avrò modo di formarmi in questo settore. Per me sarebbe una scelta ovvia, visto tutto quello che sta succedendo al nostro pianeta. Dobbiamo consumare meno ed essere più tolleranti con la nostra Terra. Ci sono tante cose che possiamo fare, ma che non vengono fatte”.

 

 

La nonna comunista

Un modo di pensare sviluppato in famiglia. La nonna è stata una deputata del partito comunista per ventisei anni: “Da lei ho iniziato a stare dalla parte dei più deboli. Con mio padre poliziotto, però, molto spesso discutevano durante i pranzi e le cene che diventavano sempre dibattici politici sani”. Da lì, probabilmente, ha sviluppato il senso critico. Quello che fa di Monconduit un uomo di valori. Non parlategli di lusso: “Tutti vorrebbero vincere il superenalotto, ma non invidio la vita di un Neymar o di un Mbappé che possono uscire poco e sono sempre spiati. Io guadagno un ottimo stipendio, ma non sono un milionario e anche se lo fossi credo che non sceglierei di sperperare i soldi in macchinoni o nello sfarzo. Devo pensare alla seconda metà della mia vita, quella dopo la carriera da calciatore”.

Calcio, famiglia, attenzione ai soldi, interesse per il golf, l’ambiente e i più deboli. Dentro queste parole c’è praticamente tutto il mondo di Monconduit. Cose essenziali. Di quelle superflue, ricchezza compresa, non gli importa una… mazza.

Cosimo Bartoloni

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