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Monchi: “Quando ho parlato con Totti del suo ritiro, mi sono tremate le gambe”

Monchi torna in Spagna, da dirigente di una Roma che ha costruito e che sta convincendo. I giallorossi, reduci dal derby vinto, affrontano mercoledì l’Atletico Madrid con l’obiettivo di conquistare la qualificazione agli ottavi, ormai a un passo. E per l’occasione, Monchi ha rilasciato un intervista a El Mundo nella quale ha fatto un primo resoconto di questi mesi nella capitale e affrontato tanti argomenti, compreso il ritiro di Totti: “Sono qui per soddisfare i tifosi e il mio obiettivo è che un giorno la realtà sia quello che sognano da tanto: vincere. Non parlo concretamente di un titolo, ma di metterci in una posizione che ci dia la possibilità di lottare ogni anno per vincere: dobbiamo essere costantemente nell’élite così che quando ci sarà una possibilità, sapremo coglierla”. A proposito di bilanci, Monchi si riserva di giudicare a fine stagione il mercato fatto la scorsa estate: “I conti tornano? Tutto è migliorabile, ma sono contento. Dico sempre però che i frutti del mercato si raccolgono il 30 giugno: stiamo vivendo in una dittatura brutale dei risultati”.

Un risultato negativo (ed epocale) è stato quello centrato dalla Nazionale. Monchi giudica così il momento del calcio italiano: “Nonostante l’esclusione dal Mondiale, secondo me il calcio italiano è in un momento abbastanza positivo. I club godono di buona salute, sia a livello di competitività interna che in Europa. L’Italia è l’unica nazione che tra Champions ed Europa League potrebbe qualificare 6 squadre su 6 alla prossima fase”. E nel caso della Roma, a farne le spese sarebbe proprio l’Atletico di Simeone: “La fine del Cholismo? No. Non dobbiamo dare per morto l’Atletico. Mi piace quello che ha fatto Simeone, per due ragioni. Ha saputo rinascere da una situazione molto complicata dopo due anni consecutivi in B fino a lottare con le migliori squadre d’Europa; e poi perché lo ha fatto all’ombra del Real Madrid”.

Infine Monchi rivive uno dei momenti più intensi da quando è entrato a far parte dell’universo giallorosso: il ritiro di Totti. “Credo che Totti abbia apprezzato il fatto che la questione gli venisse detta guardandolo negli occhi. E sicuramente questo è stato importante per mettere le basi di una relazione umana e professionale tra noi due. Quando gliel’ho detto (che sarebbe stato il suo utimo anno, NDR) mi sono tremate le gambe. Perché non lo stavo dicendo a un calciatore qualsiasi, lo stavo dicendo a Francesco Totti”.

Redazione

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