Torna la MLS League, unita contro il razzismo e la violenza delle forze dell'ordine. Durante il 'MLS is Back Tournament', competizione che segna il ritorno in campo delle squadre americane dopo la pandemia, i giocatori hanno alzato i pugni e si sono messi in ginocchio in quella che è stata una vera e propria protesta sociale.
La dimostrazione è durata otto minuti e 46 secondi: lo stesso lasso di tempo che ha ucciso George Floyd quando l'agente di Minneapolis lo ha soffocato mettendogli un ginocchio sul collo lo scorso 25 maggio. Tutti, sia calciatori che arbitri, prima della partita si sono messi in cerchio, hanno alzato il pugno e si sono inginocchiati: un gesto eseguito da più di 100 giocatori che hanno manifestato in segno di solidarietà con il movimento Black Lives Matter.
Alcuni hanno anche indossato delle particolari magliette prima della partita con le parole "Black and Proud" (nero e orgoglioso) e "Silence is Violence" (il silenzio è violenza).
Queste le parole di Nani, oggi nell'Orlando City: "È un bel gesto da parte di tutti. Sappiamo tutti che vogliamo cambiare il mondo, vogliamo un mondo migliore, in cui le persone si guardano l'un l'altro senza alcuna differenza, senza discriminazioni di colore o nazionalità", ha dicharato l'ex ala di Manchester United e Lazio. "Ho iniziato a pensare che tutti nel mondo dovrebbe fermarsi per un minuto e iniziare a pensare ai propri atteggiamenti e vedere come possiamo fare la differenza nel mondo".
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