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Inter, Mkhitaryan: “Con Chivu siamo rinati. Esposito e Bonny devono essere più egoisti”

Henrikh Mkhitaryan (IMAGO)

Le parole di Hanrikh Mkhitaryan ai microfoni de La Gazzetta dello Sport

Dopo la larga vittoria contro la Cremonese, l’Inter si gode la sosta per le Nazionali dopo cinque vittorie consecutive tra Serie A e Champions League. Tra i protagonisti dell’inizio di stagione dei nerazzurri c’è sicuramente Henrikh Mkhitaryan, che con la sua grande esperienza ha raccontato il momento della squadra ai microfoni de La Gazzetta dello Sport: “Il lavoro che facciamo con Chivu è diverso da quello con Inzaghi. È un gioco più verticale, cerchiamo di finalizzare l’azione il prima possibile. Dipende anche dall’avversario, non hai sempre spazio. Si tratta di dettagli che fanno la differenza“.

L’arrivo dell’ex allenatore del Parma è stata proprio tra le grandi novità dell’estate interista, ma il classe ’80 sta già convincendo lo spogliatoio: “Mi piace la sua cura di ogni dettaglio. È molto meticoloso, gli allenamenti sono intensi e divertenti. Danno stimoli in più, ma sono anche duri. Chivu è stato bravo a farci voltare pagina mentalmente dopo la fine della scorsa stagione. Il passato non si cambia, il futuro si può scrivere“.

Sul rapporto con Chivu, invece, Mkhitaryan ha dichiarato: “La differenza d’età è minima, non ci può essere il rapporto padre/figlio ma da amico o da fratello maggiore. Sempre con rispetto perchè lui resta l’allenatore e io il giocatore: il limite esiste ed è sacro, non si può valicare“.

Tra le grandi novità portare dall’ex terzino c’è il fatto di svelare la formazione solo poche ore prima rispetto al fischio d’inizio: “Capisco chi preferisca saperlo prima per prepararsi mentalmente, ma devi essere pronto a prescindere. Sapere solo alla fine se giocherai ti aiuta a restare sul pezzo. Se invece sai che non partirai titolare rischi di avere un atteggiamento negativo che danneggia te e la squadra“.

Mkhitaryan: “Ecco cosa ho detto a Pio e Bonny. E su Sucic…”

L’ex centrocampista di Borussia Dortmund e Roma tra le altre ha parlato anche dell’impatto di Francesco Pio Esposito e Ange-Yoan Bonny sul mondo Inter: “Ho già detto loro di essere più egoisti, gli attaccanti devono esserlo perché vengono giudicati in base ai gol. Devono aiutare la squadra, ma alla fine conteranno le loro reti. Credetemi, hanno già un grande presente, ma il futuro sarà ancora più grande. Su Pio c’è troppa pressione, non mi piace. È un ragazzo di 20 anni, non bisogna esagerare con le aspettative. Vedrete che presto l’Italia si godrà questo tesoro“.

In estate a centrocampo è arrivato Sucic, che spesso gioca proprio al posto di Mkhitaryan: “È serio come me. Parlando l’italiano aiuterà ancora di più, per questo avrà un grande futuro. Mi piace tantissimo come centrocampista moderno: ha ottime qualità tecniche, fisicamente è forte e corre già tanto. Deve ancora crescere tatticamente, ma ha solo 21 anni“.

Pio Esposito con la maglia dell’Inter (Imago)

“Se ci sacrifichiamo, allora tutto diventa possibile”

Henrikh Mkhitaryan è tornato sul finale della passata stagione: “Gli eventi negativi della vita non deve abbattere, ma rendere più forti. Bisogna pensare positivo, lavorare di più, migliorarsi. Ad esempio, nessuno deve credere in partenza che non avremo più la possibilità di giocarci una finale di Champions. Al contrario, devi volerci riprovare, avere più fame“.

L’intervista del centrocampista armeno ha raccontato anche i problemi del passato, e di come la squadra stia lavorando per risolverli, rilanciando le ambizioni nerazzurre: “Anche su questo stiamo lavorando tutti insieme assieme all’allenatore: vogliamo evitare di cadere ancora in quell’errore. Però, resto dell’idea che, se ci alleniamo bene e ci sacrifichiamo, allora per l’Inter tutto diventa davvero possibile. Non è arroganza, ma voglia“.

Lorenzo Renna

Nato durante i Mondiali di Corea, lo stesso giorno di Frank Lampard. Ci ho provato prima da calciatore e poi da arbitro, ma ho presto capito che a me lo sport piace raccontarlo più che viverlo in campo. Studio Economia e Azienda Digitale, ma parlo 24 ore su 24 di calcio.

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