Interviste e Storie

Dal dilettantismo a Re di Svezia: La favola del Mjallby AIF si è avverata

Mjallby (IMAGO)

La squadra di una località di nemmeno 1.500 abitanti ha realizzato il suo sogno diventando campione di Svezia.

Se pensiamo alle più grandi imprese calcistiche sicuramente ci viene in mente il Leicester di Sir Claudio Ranieri, il Verona e la Samp tra gli anni ’80 e ’90 se vogliamo restare in Italia o il Bodo\Glimt se si allarga l’orizzonte oltre le top 5 leghe europee. A proposito di Scandinavia, quello che è accaduto oggi, 20 ottobre, ha un’eco ancora maggiore, perché la squadra di una minuscola località di 1.400 anime che affaccia sul Baltico è diventata per la prima volta campione di Svezia mettendo dietro di sé giganti come Malmo, AIK Stoccolma, Djurgarden e Göteborg: il Mjallby AIF.

‘’É errato però pensare al Mjällby come alla squadra di Mjällby, minuscola cittadina sulla costa sud svedese. In realtà la squadra è quella di riferimento di tutta la contea di Blekinge, la più piccola della Svezia, che ha circa 150.000 abitanti. Paesaggi incontaminati bagnati dal mar Baltico. Foreste e villette affacciate sul mare, uno spettacolo!’’ ci racconta Alessandro Soli, consulente di mercato del club nel biennio 2013-2015, che per far capire quanto senso identitario e di familiarità ci sia attorno alla squadra aggiunge: “La squadra vive grazie alla forte fidelizzazione dell’intera comunità, andare a vedere il Maif è un piacere per tutte le età, da vivere in famiglia, magari con un barbecue a bordocampo’’.

Sì, perché lo Strandvallen (6.000 posti) che si trova nel Comune di Solvesberg – di cui Mjallby è una frazione – è uno stadio dove tifosi e famiglie si riuniscono e possono fare un po’ di tutto, ma per gli avversari è diventato un inferno di ghiaccio praticamente impossibile da espugnare.

66 punti in 27 gare, 49 gol fatti, 17 subiti e la vittoria della prima Allsvenskan. Ma qual è la storia di una società che con numeri minuscoli ha vinto un titolo nazionale? E chi sono i protagonisti di questa fantastica storia di sport?

Hasse Larsson, una leggenda per risalire (e vincere)

Il club venne fondato il 1° aprile 1939 con la fusione di due club, il Listers IF e l’Hälleviks IF. In quegli anni giocò nelle divisioni inferiori del Blekinge, ma nel 1975 cominciò l’avventura che nel giro di pochi anni portò il Mjällby a scalare rapidamente categorie fino alla promozione in B nel ’76. Nel ’79 arriva poi la prima storica promozione in massima serie, ma con pochissimi mezzi tecnici la squadra retrocede immediatamente e tutto il decennio successivo è un saliscendi tra prima e seconda divisione.

Per ricalcare nuovamente i campi più prestigiosi di Svezia bisogna aspettare addirittura la stagione 2010, quando la squadra chiuse con un brillante sesto posto. Le tre stagioni successive passano in serenità a metà classifica ma nel 2014 inizia il periodo più buio del club, con una doppia retrocessione che rischia addirittura di portare la società in bancarotta.

Nel 2015 però il presidente Magnus Emeus richiama nel ruolo di allenatore prima e di DS poi una leggenda del club che per nove anni ne è stato giocatore e spesso anche capitano: il sessantatreenne Hans ‘’Hasse’’ Larsson, che negli ultimi anni ha affrontato un tumore al cervello. Nel 2019 il ritorno in Superettan (seconda divisione) e subito promozione in Allsvenskan con il quinto posto finale che è il miglior risultato nella storia del club. Nel 2023 la squadra raggiunge per la prima volta la finale della coppa nazionale che perse 1-4 contro l’Hacken, sembrando un traguardo storico e non migliorabile per tutti tranne che per Larsson, che sa quanto la gente di Mjallby possa gettare il cuore oltre l’ostacolo e per questo motivo da gennaio 2023 affida la panchina a un allenatore che è già stato importante per club e comunità.

Mjallby (IMAGO)

Anders Torstensson, dalla presidenza di un liceo al titolo

Anders Torstensson è uno che sia nella vita privata che come allenatore del Mjallby ne ha vissute tante: viceallenatore dal 2007 al 2012 nel tempo libero, perché come lavoro principale faceva il Preside di un liceo. e primo allenatore nella stagione 2013 all’alba del periodo più nero del club. Incarico ad interim nella parte finale del 2021 ma con la forte sensazione che anche questa volta sia stato solo un arrivederci. Anders, infatti, è un tipo tosto perché, se il 2023 regala la consacrazione come allenatore, il 2024 gli consegna la diagnosi di leucemia linfatica cronica all’età di 58 anni ma questo non ha impedito al tecnico svedese di continuare ad allenare.

2024 che si chiude con il record di punti in massima serie e a marzo 2025 inizia la cavalcata verso la storia: due pareggi nelle prime due giornate e unica sconfitta a maggio contro l’AIK a Stoccolma. Il resto è una crescita costante della squadra che vince un match dopo l’altro e crea il solco in classifica grazie alle parate del ventitreenne Noel Tornqvist (che a gennaio si unirà al Como), alla solidità difensiva del nazionale pakistano Abdullah Iqbal e a tre attaccanti tutti vicini alla doppia cifra sia di gol che di assist. Ora è arrivato anche l’ultimissimo passo che ha reso possibile la favola più bella del calcio (e probabilmente dello sport in generale) svedese.

A cura di Cristian Viscione

Redazione

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