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Millennials, Serie A la più “giovane” d’Europa: tra le top 5 leghe segue solo la Ligue 1

Campionato “vecchio” e privo di talenti, etichette che da questa stagione non appartengono più al calcio italiano. Ieri l’esordio di Emanuel Vignato, giovanissima ala destra italo-brasiliana del Chievo Verona. Padrino d’eccezione per lui Francesco Totti. E siamo a quattro… già, il numero dei millennials del nostro campionato, due volte superiore a quello della Francia, unica delle top 5 leghe europee ad aver schierato un 2000 in campo. E oggi potrebbero arrivare nuovi esordi… Ma chi è il più giovane in assoluto? Ecco la classifica per “precocità del deubutto” dei sei 2000 che hanno esordito nelle 5 principali leghe europee.

Gran fisico, nonostante i 16 anni, per Pietro Pellegri, che ha esordito in serie A a 15 anni, 9 mesi e 5 giorni ed è il più giovane debuttante di sempre. Il giovanissimo attaccante genovese ha rubato lo scettro ad Amadeo Amadei e attualmente è anche un punto fermo dell’Under 17 azzurra. Quindici presenze e sette gol nel girone C della Primavera, per Pellegri sono due le presenze in serie A. Esordio in serie A il 22 dicembre 2016, proprio durante Torino-Genoa e secondo gettone durante Genoa-Chievo del 30 aprile scorso.

Secondo Vincent Thill, centrocampista lussemburghese del Metz, che ha esordito in Ligue 1 lo scorso 30 settembre nella gara contro il Bordeaux all’età di 16 anni, 7 mesi e 17 giorni. Thill arriva da una famiglia di calciatori, il padre è un allenatore e anche i fratelli Sebastian e Oliver giocano a calcio. Talento precocissimo, Thill è stato il primo 2000 a esordire in uno dei top 5 campionati europei e ha già esordito con la Nazionale maggiore del Lussemburgo.

Terzo Moise Kean, che il 19 novembre scorso è diventato il primo “millennials” a esordire nella nostra serie A, all’età di 16 anni, 8 mesi e 22 giorni. Nato a Vercelli da genitori ivoriani, Moise Bioty Kean ha iniziato a giocare nell’Asti, club dal quale la Juventus lo prelevò quando aveva 10 anni. I bianconeri hanno battuto la concorrenza del Torino per assicurarselo e Moise quella dei pari età. Per lui parlano i numeri: ventuno le reti in dieci partite con i Giovanissimi dei bianconeri, quattordici in quindici gare con gli Allievi. Immediata la chiamata della Primavera, dove quest’anno tra campionato e Youth League è andato a segno 13volte su 16: inutile dire che ha gli occhi di mezza Europa addosso. Tra Nazionale Under 15, Under 16 e Under 17 è andato a segno tredici volte con l’Italia. C’è chi lo ha subito ribattezzato il nuovo Mario Balotelli e Moise non ha fatto nulla per nascondere la sua simpatia per l’attaccante azzurro. Potenza fisica, scatto, senso del gol. Due le presenze in A, una in Champions League.

Quarto Emanuel Vignato, esterno o trequartista del Chievo Verona, che proprio ieri ha trovato il suo esordio in serie A. Diciassette presenze, sei gol e due assist per lui nel girone B della Primavera. Madre brasiliana di Fortaleza, padre italiano, Emanuel è stato convocato per uno stage dal selezionatore dell’Under 17 brasiliana, ma aveva già indossato la maglia azzurra dell’Under 16 di Zoratto e dell’Under 17 di Emiliano Bigica. Dribbling e fantasia le sue armi migliori, proprio come Francesco Totti, ieri padrino del suo debutto in serie A a 16 anni, 8 mesi e 26 giorni.

Quinto Kenny Rocha Santos, talentuoso esterno sinistro del Saint-Etienne, nativo di Capo Verde. Due presenze in Ligue 1 per il diciasettenne di Sao Vicente, la prima lo scorso 26 febbraio durante la sconfitta a Caen. Seguito anche dai selezionatori della Nazionale maggiore di Capo Verde, Kenny ha si è distinto nella Primavera dei biancoverdi per il buon numero di assist. Sui di lui ci sono già gli occhi delle big d’Europa, Manchester City in testa. Contratto da professionista firmato la scorsa estate, Rocha Santos ha firmato fino al 2019. Debutto in Ligue 1 a 17 anni 1 mese e 23 giorni.

Quinto Gennaro Ruggiero, centrocampista napoletano di proprietà del Palermo, che la scorsa settimana ha debuttato in serie A a 17 anni, 3 mesi e 10 giorni. Mediano centrale, Ruggiero fa della grinta e della corsa le sue armi principali. Idolo? Non poteva che essere Gennaro Gattuso. Tredici le presenze nella Primavera del Palermo, durante gli allenamenti ha stupito tutti, Diamanti in testa.

Francesco Caruso

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