Fantasia ed imprevedibilità, classe e velocità. Mettete tutte queste doti insieme, agitate bene ed ecco a voi Leroy Sanè. Lo Schalke 04 se lo coccola, i top team europei lo desiderano, lo bramano, tanto da spingersi a fare follie per schierare il campioncino tedesco classe ’96 nel proprio undici titolare. Il suo posto però, almeno fino al 2019, è a Gelsenkirchen, allo Schalke 04, squadra in cui cresce e si forma fin dal lontano 2005, quando lascia il Wattenscheid, e entra nel settore giovanile dei ‘minatori’.
Ci rimane tre anni, finché Rudi Voeller non se ne innamora e lo porta a Leverkusen. Ma il legame con lo Schalke è così viscerale che Sanè, nel 2011, torna a vestire la maglia che più sente sua. Inizia la scalata verso la prima squadra a suon di gol e grandi giocate con l’under 19 che sfiora la Youth League nel 2014. L’esordio trai grandi glielo regala Jens Keller ma il primo gol lo segna l’anno successivo con Roberto Di Matteo in panchina. La svolta della sua carriera è datata 10 Marzo 2015, al Bernabeu si gioca Real-Schalke, ottavi di Champions League. Choupo-Moting si infortuna, Di Matteo sceglie Sanè e lui lo ripaga con un gran gol a giro e con l’assist per la rete di Huntelaar.
Da quel momento in poi, lo Schalke è ai piedi di Sanè. La stagione in corso è quella della consacrazione, 24 presenze 5 gol e 5 assist che hanno attirato le attenzioni del Barcellona, ma la prima offerta di 37 milioni è stata rispedita al mittente. Anche il Milan si è messo sulle sue tracce ma l’astronomica valutazione data al giocatore dallo Schalke ha spento subito gli entusiasmi rossoneri. Leroy Sanè, però, continua a incantare con dribbling, classe, velocità e fantasia: tutti ingredienti da predestinato, tutti ingredienti da futuro campione.
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