Dopo la sconfitta nel derby contro la Lazio e la conseguente eliminazione dalla Coppa Italia, la Roma torna in campo per un’altra grande sfiga, questa volta a San Siro, contro il Milan di Stefano Pioli, reduce anch’esso dall’eliminazione per mano dell’Atalanta. Alla vigilia della partita, Josè Mourinho (squalificato per la gara di domani) ha parlato in conferenza stampa.
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Mourinho ha iniziato criticando le accuse rivolte dopo aver dovuto fare un’assenza: “Sono qui da due anni e cinque mesi e sono l’unico a non aver perso una sola sessione di allenamento. Per me non esistono malattie, malumori. Mesi fa avevo bisogno di un giorno per una situazione che non devo spiegare. L’ho detto al direttore Tiago Pinto e alla proprietà, decidendo che il giorno dopo il derby sarebbe stato buono. Sono stato fuori di Roma per quindici ore. Mi sembra ridicolo giustificare questo. Non accetto in alcun modo che la mia professionalità e dignità, il mio cuore per questo lavoro venga messa in discussione. Se c’è un esempio perfetto di professionalità sono io. Non ho mai perso una gara in oltre 20 anni di carriera”.
Mourinho ha proseguito in conferenza descrivendo il Milan: “Giochiamo contro una squadra che gioca per il titolo, gioca per vincere lo Scudetto. Quest’anno sembra che la distanza tra loro e la Juventus e l’Inter sarà difficilmente colmabile, ma la squadra è quella. Hanno perso qualche giocatore importante per infortunio in difesa, Pulisic, Jovic, Leao, Reijnders, Loftus Cheek stanno tutti bene. Hanno preso Terracciano e Gabbia per sopperire alle assenze, è una squadra che vorrà vincere dopo la sconfitta in Coppa, che per loro era un obiettivo. Adesso metteranno tutto su questa partita. Conoscono tutte le nostre difficoltà. Ieri ho parlato con i giocatori, riguardo l’analisi e l’atteggiamento, e non ho alcun tipo di problema. Dobbiamo usare le difficoltà per giustificare cosa dobbiamo fare in più“.
Quindi, un breve passaggio sul derby: “Non ho mai detto che non era rigore quello assegnato alla Lazio, ho detto che è un rigore dei tempi diversi” Sulla difficoltà numerica: “All’allenamento c’erano sei giocatori. C’è gente che da un punto di vista individuale deve dare di più. In campo dobbiamo mettere negli occhi della gente l’atteggiamento extra che va contro tutti. Capisco perfettamente che la gente non sia contenta per qualche situazione che per me è fuori dal contesto. Non è uno sport individuale, ma collettivo: l’atteggiamento di qualcuno ha un’influenza su tutta la squadra. Di chi è la responsabilità? Mia come allenatore, e individuale dei giocatori. E’ una situazione multifattoriale. Quando preparo la squadra bene, mi sento tradito dagli atteggiamenti individuali che inficiano sulla prestazione”.
Sulla società, che non ha mai parlato in questi giorni: “Io sono anche la società. Non ho un incarico alto, sono l’allenatore, ma sono parte della società. Quando parlo, considero le mie parole come quelle della società. Voglio essere sempre corretto”.
Sul momento in campionato e la probabile formazione: “Dopo le prime tre gare di campionato, questo è il momento più duro della stagione. Le critiche vanno bene, ma non possiamo dire che non ci sia difficoltà. Anche adesso, in difesa ci saranno Cristante che non è difensore, Mancini che non si allena da un mese e giocherà nel mezzo, giocherà il bambino (Hujisen, ndr), Llorente che è acciaccato. Abbiamo perso il derby, ma un campionato da giocare. Siamo a quattro punti dal target Champions, che se non fossimo noi lo avrebbe definito incolmabile. Le squadre che puntano al quarto posto sono più forti. Ma noi siamo la Roma, e credono che mi chiami José Harry Mourinho Potter, e quindi aumenta il livello di esigenza nei nostri confronti. Io sarò in tribuna, in un habitat dove non sono il benvenuto”.
Dybala ci sarà contro il Milan? Mourinho è categorico: “Penso di no”. Un’assenza, che pesa sulla testa dei giocatori: “Per noi giocare senza Dybala non è come per Guardiola quando non c’è Haaland, che fa giocare Alvarez, non è come per Klopp, che quando non c’è Diaz gioca Jota. La gente non capisce che la Roma vive un momento di difficoltà per il Fair Play Finanziario. Dybala è un giocatore speciale. Qui non ne abbiamo un altro come lui. Domani sarà convocato Joao Costa, e potrebbe giocare”.
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