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Milan, Montella: “Lavoriamo per tornare tra le big. Napoli? Nessun alibi, voglio i tre punti”

Appuntamento alle 20.45, per una partita che promette spettacolo. Andrà in scena domani sera al San Paolo, Napoli contro Milan. In vista del match, sono arrivate le parole di Vincenzo Montella in conferenza stampa: “Alcuni giocatori sono tornati felici, altri delusi: l’aspetto psicologico è da tenere in considerazione ma la partita aiuta, una partita di questa bellezza porta motivazioni altissime. Stiamo trovando la nostra identità, le ultime due trasferte le abbiamo vinte nettamente. Non ci devono essere alibi ma forte motivazione, abbiamo le carte per mettere in difficoltà il Napoli. Ghoulam? È un ottimo giocatore, la loro catena sinistra funziona alla perfezione così come tutta la squadra. Hanno una squadra di valore assoluto, hanno sostituti, come Mario Rui, che conoscono benissimo le dinamiche. Troveremo un Napoli forte allo stesso modo. Calhanoglu lo stiamo valutando, ha avuto un leggere risentimento. Vedremo se sarà il caso di forzarlo oppure lasciarlo a casa. Affrontare il Napoli è complicato, sanno interpretare al meglio la situazione della partita. Conterà molto la fiducia, dobbiamo limitare il loro possesso palla. Dobbiamo essere aggressivi e organizzati al 100%”.

Complimenti sia per l’attacco del Napoli sia per Bonucci: “Mertens sta facendo cose straordinarie, è bravo sia con la palla sia ad attaccare la profondità. Di Mertens, Insigne e Callejon sorprende la loro predisposizione al sacrificio. Noi abbiamo trovato una continuità di gioco e uomini. Dispiace non avere tutta la squadra a disposizione, non siamo al 100% negli effettivi. Ma come squadra abbiamo le nostre armi da giocare. Bonucci è cresciuto molto fisicamente e nell’interpretazione. Si sta ritrovando, il riposo forzato gli ha giovato. Insigne? Sapevo che ha la febbre. L’ho sognato (ride, ndr)? E’ un giocatore fortissimo, oltre a fare la fase di possesso ha una predisposizione a quella di non possesso”.

L’obiettivo è quello di tornare a lottare con le big per i primi posti: “Ci vuole nel tempo, ma siamo qui a lavorare per questo. La società ha investito per poter duellare di nuovo alla pari. André Silva? Sta avendo la sua crescita. Mancano 50 giorni al mercato, io parlo ogni giorno con Mirabelli: sappiamo cosa si può fare e come migliorare la squadra. Ogni squadra è migliorabile, sempre. Sono concentrato sui miei giocatori, vedo in loro grandi potenzialità, possono crescere ancora molto. Queste sono partite che, se interpretare nella maniera giusta, ti possono dare quella convinzione e sicurezza in più. Questa squadra ne ha bisogno. Non penso troppo in là, penso solo a tornare domani con i tre punti. Sappiamo che dobbiamo essere compatti, loro hanno tante tramite, non dobbiamo stare troppo bassi. Tanti giocatori in Nazionale? Quando alleni una grande squadra è normale avere tanti giocatori in Nazionale. Avere una squadra nuova mi sarebbe piaciuta preparare le partite con più giorni a disposizione, cosa che non ho potuto fare. Ma non voglio questo sia un alibi. Siamo professionisti, i giocatori che giocheranno domani saranno al meglio sia a livello fisico che mentale”. Immancabile un commento sulle condizioni di Biglia: “Biglia sta bene, si è allenato tutta la settimana con noi ma sta fermo da 10 giorni, non può avere tenuta”.

Sulla possibile rifondazione del sistema calcio italiano: “E’ da tanti anni che si parla di questo, non so quale possa essere la soluzione migliore. Lunedì abbiamo vissuto un dramma sportivo, abbiamo provato dolore puro. Ora tocca capire come intervenire, sia negli uomini che nelle strategie. E’ un risultato che penalizza il nostro calcio e il nostro movimento. Non mi piace dare giudizi affettati o non pertinenti. Sicuramente qualcosa va fatto, c’è bisogno di uomini che si occupino di politica sportiva e di qualche nome che faccia capire cosa significa indossare una maglia gloriosa come quella della Nazionale. La mia esperienza nel settore giovanile mi ha fatto capire che si pensa troppo al risultato, talvolta penalizzando i talenti e senza pensare alla crescita dell’individua. Questo perché si è sempre pressati per un risultato nell’immediato. Ma serve oltre che formare dei calciatori anche come persone. C’è tanto lavoro da fare, speriamo che si valuti tutto con calma e lucidità”.

Redazione

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