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Milan, Mihajlovic: “Non mi dimetto, la squadra è unita. Al completo saremmo da primi tre posti”

Ennesima prova d’appello per lui e per il suo Milan, dopo la bruciante sconfitta contro il Bologna. Sinisa Mihajlovic è atteso dalla trasferta di Roma, contro i giallorossi di Rudi Garcia. Ecco le sue parole in conferenza stampa: “Domani è importante, dobbiamo essere convinti dei nostri mezzi e sfruttare le occasioni che creeremo, non avere paura e curare la fase difensiva. Io sono convinto che questa squadra, al completo, può lottare per i primi tre posti. Non siamo mai stati al completo, ci mancano 5-6 punti. Dobbiamo fare gol quando capitano le occasioni, solo che domenica, pur di vincere, ci siamo sbilanciati e l’abbiamo preso.

“Non credo a una squadra senza identità, prima di mercoledì – ha proseguito l’allenatore rossonero – avevamo una continuità di risultati e prestazioni: i risultati cambiano gli umori, sentivamo i fischi. Ultima spiaggia? Ci sono abituato ormai, ma sono sereno. Inutile negare che queste due partite saranno fondamentali, ma le affronto a testa alta e avanti per la mia strada. Saranno i risultati e la società a decidere se rimarrò o no”.

Cerci, al centro delle polemiche e del mercato, non ci sarà: “E’ una scelta tecnica. La squadra fisicamente sta bene, ci sarà qualche cambio perché ho visto qualcuno acciaccato. Non è tutto così nero, stiamo facendo crescere giovani, stiamo lavorando per il futuro: a Frosinone abbiamo chiuso con 8 italiani su 11 in campo e un’età media tra le più basse della Serie A. I ragazzi non devono avere paura, le pressioni al Milan sono all’ordine del giorno. Ci sta girando un po’ male e l’atmosfera non aiuta, ma sappiamo dove migliorare”.

Sull’ipotesi dimissioni, Mihajlovic è categorico: “Non ho mai dato le dimissioni, se dovessi vedere una squadra disunita e che si allena male, sarei il primo a tirarmi fuori. Ma fino a quando non ci sono questi presupposti, non lo farò, e la squadra è unita. Non mi sono accorto di una non-fiducia della società, la sento vicina. Dobbiamo remare tutti nella stessa direzione. Preferisco non farmi condizionare dalla stampa, per questo mi faccio mandare solo gli articoli che parlano bene di me: ecco perché non leggo i giornali da un mese e mezzo. Berlusconi? Dopo il Bologna non ci siamo sentiti, è sempre lui che chiama, ci sentiremo prima della partita di domani”.

Redazione

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