A pochi minuti dal fischio d’inizio di Tottenham-Milan, il direttore dell’area tecnica del Milan, Paolo Maldini ha parlato a Sky Sport.
“Tornare tra le prime 8 d’Europa sarebbe un risultato incredibile. Mi piacerebbe ogni tanto ricordare come siamo partiti e dove siamo arrivati dopo 7 anni senza Champions e con risorse diverse rispetto al Milan che tutti si ricordano. Ho grande rispetto per questo percorso, che non ci mette tra le prime 8 in Europa di diritto, questo lo fa la storia: abbiamo un’idea di tornare dove apparteniamo, ma in questo momento è un’impresa titanica per noi. Non lo è la partita di stasera, ma lo è essere fissi tra le prime 8”, così Paolo Maldini nel prepartita.
Sullo stadio: “Per ora ho visto il garage perché siamo appena arrivati. Ieri ho visto uno stadio moderno. Noi che abbiamo giocato a San Siro sappiamo che senza uno stadio moderno diventa difficile essere competitivi. Questa ne è la prova“. Sul bilancio: “Nell’era moderna se non hai un bilancio da grande squadra difficilmente riesci a stare stabilmente tra le rima 4 in Italia e tra le prime 8 in Europa: è quasi matematica questa associazione. Io parlo di bilancio perché fa parte del mio lavoro, ma parlo di calcio e obiettivi sportivi: io sono qua non solo per portare ricavi superiori, ma anche risultati sportivi migliori che spettano a questo club. Dobbiamo essere ambiziosi soprattutto dal punto di vista sportivo”.
Il dirigente rossonero ha poi ricordato Italo Galbiati: “Italo è stato una figura importantissima per noi, inteso come giocatori che hanno giocato le giovanili e poi nell’era di Sacchi e Capello: hanno avuto la fortuna di avere una persona amante del calcio, della tecnica e del Milan, che ha dato tanti consigli e ha fatto migliorare tanti giocatori. Mi è stato vicinissimo e c’è grande dispiacere questa sera”.
Il dirigente rossonero ha poi parlato a Prime: “Io ho sempre giocato a 4, sapete che non mi piace in generale. Ma l’importante è seguire i principi dell’allenatore, si può fare in tanti modi. Era una situazione delicata, le idee sono sue e vanno supportate. Ci sono discussioni, ma l’importante è essere ambiziosi anche nelle difficoltà. Dobbiamo sempre pensare da dove siamo partiti e a dove siamo adesso. Lo Scudetto è stata una cosa inaspettata, siamo sempre competitivi per vincere? Forse no, ma siamo comunque contenti di dove siamo”. Su Ibra: “C’è stata una discussione con l’allenatore, Zlatan ha iniziato ad allenarsi soltanto dopo l’andata col Tottenham, ma la decisione era da prendere a fine gennaio. Non si sapeva ancora come avrebbe reagito”.
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