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Dopo il Lille, un altro titolo: la storia di Maignan

Da piccolo tifava Liverpool, il suo idolo era Gerrard e sognava di diventare attaccante. Mike Maignan adesso ha 26 anni, un titolo nel Lille e e uno con il Milan. Si è anche dimostrato uno dei migliori portieri nel panorama francese (già nel giro della della nazionale di Deschamps).L’anno scorso a Milano era arrivato così: operazione da 12 milioni di euro più bonus, con i rossoneri che avevano deciso di non aspettare più Donnarumma.

CRESCITA E MATURITÀ

Maignan è nato a Cayenne, nella Guyana francese, ma è cresciuto a pochi chilometri da Parigi, a Villiers-le-Bel, un comune di poco più di 20.000 abitanti. Da piccolo era caloroso ed espansivo, ma anche agitato e poco concentrato. Sognava di giocare in attacco, ma in una partitella con gli amici fece il portiere e capì che il suo futuro sarebbe stato tra i pali e con i guanti.

 

 

Tanto che intorno ai 12 anni aveva già gli occhi addosso delle migliori accademie francesi: la INF Clairefontaine (una delle migliori scuole calcio di Francia) e il PSG su tutte. Ma i voti a scuola erano bassi. Da qui la svolta richiesta dai club interessati: “O cambi atteggiamento o da noi non vieni”. Messaggio recepito. Maignan capisce di dover cambiare atteggiamento per inseguire i propri obiettivi. Il PSG lo ingaggia. Il sogno ha inizio.

IL SUO PERCORSO

Nella capitale vince il campionato U17 con Rabiot e Kimpembé, e nel 2013 firma il suo primo contratto professionistico. Entra presto in prima squadra ma è terzo nelle gerarchie di Laurent Blanc. Davanti a lui ci sono Nicolas Douchez ma soprattutto Salvatore Sirigu, idolo del pubblico parigino. Nel 2015 decide di andarsene. Si trasferisce a Lille, dove sta nascendo un progetto che valorizza i giovani come lui. Dopo altre due stagioni in panchina (il titolare era il nigeriano Enyeama), arriva il suo momento: nel 2017 si prende il posto da titolare e non lo perderà più. L’anno successivo contribuisce al ritorno in Champions dei Dogues, con 38 partite disputate, soli 33 gol subiti e 15 partite concluse a rete inviolata. A fine stagione sarà eletto miglior portiere della Ligue 1. Quest’anno la sua porta è tuttora la meno battuta di tutto il campionato, con soli 23 gol incassati in 38 partite. Sicurezza.

 

 

E QUEL PASSATO CON IBRA…

Al Lille è diventato inamovibile, e in Francia è il 3° portiere dietro a Lloris e Mandanda. A Milanello potrebbe ritrovare Ibrahimovic, un attaccante che lo ha già messo a dura prova ai tempi del PSG. Maignan era un ragazzino, Ibra già una star: “In allenamento mi prendeva a pallonate. Quando mi faceva gol mi diceva ‘Portiere di m***’, provocandomi, ma quando paravo i suoi tiri gli rispondevo alla stessa maniera, ‘Attaccante di m***’. Questo lui lo apprezzava perché vedeva il mio carattere forte”, raccontava a France Football. Chissà se a giugno Ibra era stato contento di poterlo prendere di nuovo a pallonate. E Maignan di parargli le sue sassate, per potergli dimostrare di essere cresciuto ancora. Ed essere da Milan.  

Andrea Campioni

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