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Milan-Juve, Sacchi: “Gattuso è un fenomeno, dà la vita per i suoi giocatori”

Milan contro Juventus, una sfida speciale che trasuda storia e leggenda. Un match ricco di fascino, pronto a regalare emozioni e spettacolo in questa dodicesima giornata del campionato di serie A, iniziata ieri con il pari tra Frosinone e Fiorentina.

Chi di gare del genere ne ha vissute tantissime nella propria carriera è Arrigo Sacchi, intervistato dalla Gazzetta dello Sport proprio alla vigilia di Milan-Juventus: “Gli infortuni stanno falcidiando il Milan, ma la squadra rossonera deve guardare negli occhi la Juve, senza spaventarsi. Non intendo che il Milan pressi là in attacco, ma non deve nemmeno difendersi. Dovrà esaltarsi, giocando una partita equilibrata come gli uomini di Gattuso sanno fare. Ringhio è un fenomeno, ha dato un’anima al Milan. Fa praticare un buon calcio, propositivo: alla sua squadra manca solo un po’ di velocità e un po’ di pressing. Però questi ragazzi non mollano mai, vincono le partite anche all’ultimo secondo. E Rino è uno che dà la vita per il calcio e per i suoi giocatori”.

Sacchi si sofferma poi sulle differenze di organico: “Gattuso ha ridato dignità a una squadra che l’aveva smarrita, ha fatto capire ai giocatori che cosa significa essere al Milan. Però la Juve ha un potenziale enorme, giocatori che possono decidere il match in qualsiasi momento. Non penso solo a Cristiano Ronaldo, ma anche a Dybala, Cuadrado, Mandzukic. Come batterli? Pressandoli e tenendoli lontani dalla porta, la Juve a settanta metri dall’area rossonera è pericolosa, ma si può arginare. Se invece si avvicina a Donnarumma, cominciano i guai”.

Il discorso poi si sposta su Ronaldo: “Lui si marca con… la squadra. Quando il mio Milan giocava contro il Napoli di Maradona, io dicevo: l’importante è fargli arrivare pochi palloni, meno di quelli che gioca di solito. E si può arrivare a questo risultato soltanto attraverso il pressing. Se fai in modo che Cristiano non sia alimentato, lo togli dalla partita perché lui è un terminale. Higuain? Lui ha bisogno del pallone rasoterra, è abituato a venire incontro al compagno, dialoga volentieri”.

Redazione

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