Nella finale di Atene nel 2007 segnò una doppietta. Due gol… alla Inzaghi. A distanza di dieci anni oggi il Milan torna a giocare in quello stadio, in Europa League contro l’Aek Atene. E Pippo ne parla così sulle pagine de La Gazzetta dello Sport: “Io non ci sono più tornato,
anzi non sono proprio più tornato ad Atene e mi auguro di poterlo fare, ovviamente da allenatore. Sarebbe una grande emozione. Mi auguro che l’Olimpico sia
di buon auspicio per il Milan e
che da lì possa ripartire per tornare in alto. In Europa League sogno una finale Lazio-Milan, coinvolgerebbe i miei affetti
familiari e calcistici: mio fratello e il Milan. Sarebbe il massimo. Lo stadio di Atene? In realtà non mi
piacciono gli impianti con la pista di atletica, mi piace sentire la
gente addosso, ma per me è e resterà lo stadio più bello del mondo. Non dormii per dieci giorni dopo la finale, continuavo a riguardare la targa di miglior giocatore, tempo fa mi hanno
rubato in casa a Milano ed è stata la prima cosa che ho cercato.
Potevano prendermi tutto, ma
non quella. Per fortuna non
l’avevano presa. Rimpianti Milan? No, occorre trovarsi al posto giusto
nel momento giusto e mio fratello alla Lazio ne è la prova migliore. Al Milan ho gestito un gruppo complicato in un momento
difficile e questo mi ha fatto capire che posso fare questo mestiere”.
L’intervista completa su La Gazzetta dello Sport
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