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Milan, Ibrahimovic: “Non mollo. Galliani mi telefona tutti i giorni”

Dopo una stagione con 1 gol in 4 presenze, caratterizzata da tanti problemi fisici, l’attaccante del Milan, Zlatan Ibrahimovic ha parlato del suo futuro. 

 

Milan, le parole di Ibra sul futuro

“Sto bene, sto bene. Ho lavorato tanto, ho forzato tanto, non solo quest’anno anche l’anno scorso. Ma quando ero k.o., la squadra aveva bisogno. E quando hai fatto una cosa per tutta la vita, quando sai cosa devi fare ma non riesci a farlo, allora… continui, perché non ti dai pace, io non mi do pace. Non ho trovato l’equilibrio. Quando arriva tutto, pam, subito arriva niente. Questo pensiero mi gira nella testa. La mia testa è troppo forte, mi sento Superman ogni volta che rientro, ma devo avere equilibrio. Ho forzato così tanto e non mi è tornato niente sinora. Perché se ti torna un po’ dai ancora di più, sennò dai dai dai, alla fine sei vuoto”, così Zlatan Ibrahimovic a La Gazzetta dello Sport. 

 

 

Il 41enne è in scadenza di contratto con i rossoneri e ha parlato del suo futuro: “Non sono uno che molla. Ma ci deve essere anche gioia in quello che fai, non posso non avere pace in quello che so fare da n.1, giocare a calcio. Però non siamo ancora là. Penso che ho ancora da dare. Se penso di smettere? Non credo. Se devo continuare a giocare? Penso di sì. Ma devo trovare equilibrio come nella vita: se non hai serenità, stabilità, sei una bomba, le bombe esplodono”. 

Lo svedese poi parla della possibilità di andare al Monza da Galliani: “Mi chiama tutti i giorni da tre anni e mi dice sempre che Monza è bella, che c’è una bella natura, che sul tavolo c’è già il contratto. Ma non siamo là: io sono un giocatore del Milan e sono orgoglioso di esserlo. A una certa età non c’è più l’ego, non hai bisogno di dimostrare. È come Laureus, lo fai per dare, non per ricevere. Sono qua per aiutare il Milan, non come adesso. Voglio essere in campo, lì posso aiutare molto di più”.

 

 

Sulla continuità di Maldini e Pioli: “Cosa succede nel club non lo so. Io so che sto bene al Milan, Milano è casa mia. Del mio contratto non so nulla, l’anno scorso ho detto a Paolo: fai te. E mi è arrivato un foglio da firmare. Non so cosa c’è dentro, forse c’è un altro anno. A me basta sapere di essere un giocatore del Milan e allora so cosa devo fare. Il resto non mi importa. M’importa solo di tornare in campo, altrimenti la gioia diminuisce. È come se uno va al lavoro e non ha un ufficio. Sono due anni che non ho ufficio. Ho ancora voglia, ma serve equilibrio”.

L’INTERVISTA COMPLETA NELL’EDIZIONE ODIERNA DE LA GAZZETTA DELLO SPORT

Redazione

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