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Milan, le tappe della seconda vita in rossonero di Ibra

Ora è sicuro: Zlatan Ibrahimovic farà la sua ultima apparizione a San Siro. Il campione svedese saluterà il Milan e i colori rossoneri dopo la partita contro il Verona. Lui, però, come ha annunciato Stefano Pioli in conferenza stampa, non potrà esserci per infortunio. L’ennesimo di una stagione che è stata piena di problemi fin da subito.

 

Milan, le tappe della storia con i rossoneri

La storia con i rossoneri, però, è iniziata quel lontano 28 agosto 2010 quando è passato dal Barcellona – dove aveva faticato tanto a imporsi – al Milan. Un cambio di maglia non banale dato che aveva già indossato la maglia della Juve dal 2004 al 2006 e quella dell’Inter dal 2006 al 2009.

 

 Era comunque arrivato in un Milan tutt’altro diverso da quello di oggi. In panchina c’era Massimiliano Allegri e la squadra era stata allestita per vincere il campionato. Gattuso, Pato, Pirlo, Ronaldinho, Robinho, Nesta e Zambrotta sono solo alcuni dei giocatori presenti in quel Diavolo. A questi, poi, si è aggiunto Ibra che già arrivava con una nomea importante. A fine stagione non deluse affatto le aspettative: 42 partite totali con 22 gol e 12 assist.

 

 L’anno successivo, poi, non si ripeté: fece meglio. 44 partite, 35 gol e 12 assist tra campionato, Champions e coppe. Alla fine, però, arrivò solamente il secondo posto per la squadra di Allegri. Da lì l’addio al Milan, o meglio, l’arrivederci. Passò dal PSG, allo United fino ai Los Angeles Galaxy. Nel 2020, però, il ritorno a San Siro per aiutare il suo Milan che tanto gli aveva dato negli anni passati. Ancora una volta non delude le aspettative: 27 partite, 17 gol e 3 assist a 39 anni. L’anno successivo, poi, iniziano i primi problemi fisici che però non lo precludono: diversi gol decisivi come quello a Venezia e campionato riportato a Milano (l’ultimo nel 2010-2011). Infine il 2022/2023. Le partite giocate sono state pochissime a causa del ginocchio operato dopo il campionato vinto e gli altri problemi fisici avuti. 

Una cosa, però, è certa: ovunque sia andato ha lasciato il segno. Con i gol, con gli assist, con il carisma e la leadership che già si intravedevano nei primi anni della carriera. Il suo arrivo ha cambiato la mentalità di tanti giocatori al Milan che in lui hanno visto un esempio. Contro il Verona, quindi, sarà l’ultima, emozionante, magia di Ibracadabra a San Siro.

Redazione

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