“Faccia felice o arrabbiata? Arrabbiata ovvio, il pareggio non va bene”. Ibra vede il bicchiere mezzo vuoto nel pareggio col Verona. Anche per un motivo personale: “Ho sbagliato anche il rigore, mi sa che il prossimo lo lascio a Kessie. Le parole di Silvestri? Ha ragione, l'ultimo l'ho sbagliato”.
Ai microfoni di Sky Sport l’attaccante del Milan svela anche chi era il destinatario della sua rabbia dopo la sconfitta in Europa League: "Ce l'avevo con me stesso. Giochiamo tante partite, menomale che arriva la sosta. Anche oggi non ero lucido davanti la porta, non avevo la cattiveria che ho di solito. Oggi non c'ero”.
Sulla foto postata sui social con la maglia della Svezia: “Tornare in nazionale? Era per irritare qualcuno in Svezia, non per me. Scudetto? Prima e durante il campionato bisogna avere degli obiettivi. Come gestire le forze con Pioli? È lui che mi dice quando è quanto giocare. Come successo in Europa League. Sono un professionista: quando posso giocare gioco. Dopo l'infortunio sono come un bimbo, quando posso giocare a pallone sono felicissimo”, racconta Ibrahimovic.
Lo svedese analizza il suo ritorno in Italia: “Il campionato è sempre stato forte, ma quello italiano è il più difficile. Il Pallone d'Oro. Non mi disturba non averlo vinto. L'importante è sempre fare il meglio. Rinnovo del contratto? Dopo il rigore di oggi è più complicato”, conclude Ibra.
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