Punto di non ritorno, secondo dei tre derby stagionali alle porte e probabile, più grande chance di tentare di reagire in una grande sfida ad un momento a dir poco complicato. Gennaro Gattuso e il suo Milan sono pronti ad affrontare l’Inter di Luciano Spalletti nel quarto di finale di Coppa Italia in programma domani sera alle 20.45 a San Siro, in una stracittadina natalizia in gara secca più intensa che mai: “Proveremo a vincere il Derby, lo stiamo preparando nel modo giusto. Sarà una partita molto difficile – le parole di Gattuso a Milan TV – il Derby di domani vale una finale di Coppa del Mondo per noi, ci può cambiare la stagione. Ci vorrà garra, grandissima voglia, grande senso di appartenenza: ognuno dovrà metterci qualcosa in più”.
Spazio anche all’analisi sull’ultima gara persa in campionato: “Non è tutto da buttare quello che abbiamo fatto contro l’Atalanta. Stiamo creando tanto, ma dobbiamo segnare di più. La squadra è sempre partita bene, poi al primo episodio caliamo a livello mentale. Dobbiamo dare continuità ai primi 25-30 minuti buoni che facciamo. A livello fisico possiamo solo migliorare, ma gambe e testa vanno sempre di pari passo. Suso quando manca si sente, è un giocatore di grandissima qualità, salta l’uomo con grande facilità: speriamo che domani riesca a migliorare mira e numeri – prosegue Gattuso – dobbiamo resettare tutto, è una gara a sé, giochiamo in casa con lo stadio pieno e abbiamo il dovere di far tornare l’entusiasmo ai tifosi. Dobbiamo riuscire a vincere per i nostri tifosi: non possiamo sbagliare la partita”.
Infine, sull’avversario: “Sarà una partita molto difficile. Le chiavi sono Perisic e Candreva, esterni da bloccare in fase di ripartenza e transizione, Icardi non serve che lo presenti io: ultimamente, la parola marcatura a uomo non esiste perché vogliamo tenere di reparto. Non ci sarà nessuna copertura a uomo. Sono reduci da due sconfitte ma anche da momenti esaltanti ed una classifica importante, al derby arrivano meglio loro. E’ una gara diversa da tutte, il bel gioco non serve a nulla, ci vuole garra, voglia e senso di appartenenza. Tutti ci devono mettere qualcosa in più, altrimenti non si vince”.
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