Giorgio Furlani, CEO del Milan (Imago)
Le parole dell’ad rossonero in vista del prossimo campionato
Non solo Tare. Anche l’amministratore delegato del Milan Giorgio Furlani ha presentato la nuova stagione a Casa Milan.
“Tare sarà utile oltre che per il mercato anche per la gestione sportiva quotidiana. Non crediamo ci sia bisogno di una rivoluzione totale, ma qualche cambiamento andrà fatto perché vogliamo essere competitivi per vincere i trofei”.
La scelta di prendere Allegri? Furlani ha le idee chiare: “Ha esperienza, una storia di vittorie dentro e fuori dal Milan. Di lui mi ha colpito la conoscenza del nostro club e del calcio italiano. È un vincente, ha grande energia, voglia ed entusiasmo. Tare me l’ha sempre detto: ‘È l’uomo giusto’ e mi fa pensare che sia così”.
E sul nuovo progetto, l’ad vuole fare chiarezza: “Serviranno sacrifici rispetto al tetto ingaggi che abbiamo imposto? Il calcio è centrale nel nostro progetto, ma i soldi non arrivano dal cielo”.
Con due big che salutano (Reijnders e Theo) ce n’è uno che, per il momento, rimane: “Maignan è stato corretto. Lui come il suo agente: hanno dato apertura a una trattativa con il Chelsea, ma non hanno forzato la mano per il trasferimento. Futuro a medio-lungo termine con lui? Chi vivrà, vedrà”.
Diversa, invece, è la situazione legata a Pulisic: “Ha ancora tre anni di contratto con noi”, ha confermato Furlani.
Poi, Furlani commenta anche il resto dell’organigramma societario. Partendo da Moncada: “È e rimane il direttore tecnico. Identifica i talenti: pochi o nessuno sono come lui”, arrivando fino a Zlatan Ibrahimovic.
“Non è mai stato all’interno dell’organico dell’azienda. Il suo ruolo è legato alla proprietà. Zlatan fornisce input a tutto tondo: area sportiva, area di rappresentanza e area commerciale”.
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