La Fiorentina è tornata alla vittoria. L’ha fatto nell’ultimo turno di campionato contro l’Empoli, riabbracciando i tre punti come non le capitava dal 30 settembre scorso. Adesso l’ostacolo Milan nella cornice di San Siro, a pochi giorni dal Natale. Al quale Pioli vorrebbe arrivare con tutta serenità. Come? Svoltando, già a partire dalla gara contro i rossoneri.
“Domani deve essere la nostra occasione – ha esordito l’allenatore viola nella consueta conferenza stampa della vigilia – Milan in difficoltà? Sono quarti in campionato e hanno una difesa importante, quindi non mi sembra. Poi quelle squadre che hanno molte assenze alla fine riescono sempre a dare quel qualcosa in più, proprio come dovremo fare noi. La squadra si è allenata bene e dopo la vittoria con l’Empoli bisogna dare continuità, perché la classifica è davvero corta”.
Al centro dell’attacco della Fiorentina, ci sarà Simeone. Lui che si è sbloccato dopo un lungo digiuno con i gol a Sassuolo ed Empoli. Lui che ha esultato in modo un po’ polemico all’indirizzo dei tifosi della Fiesole, con tanto di ovvie polemiche: “L’ho visto carico – ha continuato Pioli – con l’Empoli ha giocato bene, oltre che per il gol anche per i movimenti e per l’aggressività che ci ha messo. Poi ha commesso un errore, così come ne facciamo tanti tutti noi. Ha chiesto scusa, è un ragazzo dal grande cuore e dalla grande grinta”.
L’allenatore della Fiorentina torna poi sulla vicenda Tas, con i rossoneri riammessi in Europa dopo l’inizia esclusione, con la squadra viola che era stata preallertata: “Ma la colpa non fu assolutamente del Milan – ribadisce Pioli – anche perché non fu la partita con loro ad impedirci di qualificarci, bensì la sconfitta in casa con il Cagliari”.
E dopo una parentesi su Pjaca: “Mi sta dando segnali positivi, bisogna solo togliergli un po’ di pressione” e una sul modulo: “Giocheremo con il 4-3-3, cercheremo di fare arrivare pochi palloni agli attaccanti del Milan, che sono molto forti”, il discorso si posta nuovamente sulla classifica: “Quest’anno c’è grande competizione, anche perché le squadre medio-basse sono molto difficili da battere. Tra il sesto e l’undicesimo posto ci sono squadre con valori simili e quindi siamo tutti lì in una manciata di punti. Sarà un campionato livellato fino alla fine”.
Chiosa finale sul mercato, la cui scadenza è stata prolungata fino al 31: “Fra i miei giocatori, sarà disponibile solo chi dimostrerà di avere la testa concentrata sul campo. Per il resto, saranno contenti i miei direttori, che avranno più tempo a disposizione. Richieste? Sanno benissimo cosa mi serve”.
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