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Gattuso: “Non esistono partite facili. Mi aspettavo Milan in difficoltà”

Serviva una vittoria, anche se arrivata con qualche sofferenza di troppo. Il Milan piega il Dudelange, ma lo fa incassando due gol e solo nella parte finale della partita. Alla rete di Cutrone al 20′ del primo tempo hanno risposto infatti prima Stolz e poi Turpel, che hanno fatto calare un velo di incredulità su tutto San Siro prima dell’intervallo. Infine le due autoreti di Stelvio Cruz e di Schnell e i gol di Calhanoglu e Borini. Per il passaggio del turno adesso i rossoneri dovranno lottare in Grecia contro l’Olympiacos.

Dopo il loro pareggio è subentrata un po’ di paura – ha spiegato Rino Gattuso nel post gara ai microfoni di Sky Sport – anche se avevamo interpretato bene l’inizio del match. Partite facili non esistono, il Dudelange prova sempre a giocare e può metterti in difficoltà. Cambiare, poi, non è mai facile. Chi ha pochi minuti nelle gambe fa più fatica degli altri. Mi aspettavo le difficoltà di stasera, ma l’importante era vincere. Sull’1-1 abbiamo reagito bene, sia a livello tecnico che caratteriale”

Chi, fra i volti nuovi, si è distinto particolarmente è stato Josè Mauri, entrato verso l’ora di gioco: “Mi è piaciuto moltoha continuato l’allenatore rossonerovolevo farlo giocare dal 1′ all’inizio, poi però ho preferito non cambiare tutto il centrocampo. Mi dispiace per i fischi a Bertolacci, ma andiamo avanti. In questo momento abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti i giocatori”.

Chi è tornato dopo la squalifica in campionato è stato Higuain: “Aveva fastidio alla schiena, anche se non mi ha detto nulla per non voler mettere le mani avanti. All’intervallo l’ho visto sul lettino e faceva fatica a scattare. E’ stato bravo a stringere i denti e a non mollare. Cutrone? Deve continuare a fare gol e a migliorare a livello tecnico. Deve avere voglia di colmare le sue lacune, negli ultimi 16 metri si muove da manuale”.

Chiosa finale sulle difficoltà del Milan contro le squadre più deboli: “Delle volte è normale quando si cambia tanto. Palleggiare con Laxalt per esempio è più difficile piuttosto che farlo con Rodriguez. Halilovic delle volte poteva scaricare prima la palla. Dobbiamo capire meglio le caratteristiche di chi scende in campo, delle volte leggiamo male queste situazioni qua”.

Redazione

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