Le dichiarazioni dell’allenatore del Milan, Sérgio Conceição, dopo la vittoria in Supercoppa contro la Juventus
Termina con una vittoria la prima partita di Sérgio Conceição alla guida del Milan dopo l’esonero di Paulo Fonseca dopo Milan-Roma di campionato. Ad affrontare l’Inter, vincitore per 2-0 contro l’Atalanta nell’altra semifinale di questa Supercoppa in terra araba, ci saranno dunque i rossoneri. Sarà derby di Milano.
E se il confronto padre-figlio non c’è stato a causa del risentimento al flessore della gamba destra di Francisco Conceição accusato nel riscaldamento, a pensarci è stato il suo sostituto, Kenan Yildiz. Un primo gol al 21′ sotto l’incrocio, che non ha lasciato scampo a Mike Maignan.
Nel secondo tempo, poi, è cambiato tutto. Prima il rigore procurato e segnato da Pulisic, poi l’autorete di Gatti su deviazione di un cross, che ha colto alla sprovvista Di Gregorio fuori dai pali. La Juventus perde dunque la prima partita contro una squadra italiana in questa stagione.
L’allenatore portoghese, dunque, è intervenuto ai microfoni di Mediaset nel post partita. Di seguito le sue parole: “Ci vuole passione nella vita. Sono momenti bellissimi questi. I miei ragazzi hanno meritato la finale, anche se nel primo tempo ho visto il Milan di qualche settimana fa, con tanti dubbi“.
L’allenatore del Milan ha poi proseguito: “Penso che siamo cambiati all’intervallo, quando abbiamo parlato e ci siamo guardati negli occhi. Hanno capito cosa dovevano fare per vincere la partita. Loro sono stati coraggiosi perché il secondo tempo è stato diverso dal primo”.
“Ma non abbiamo vinto ancora niente. Leao? Non so se lo recupererò per l’Inter. Penso che domani non ci sarà ancora, vedremo dopodomani. A fine partita ho visto Francisco, lui era meno contento di me perché io ho vinto e lui no. Ma è la vita“, ha aggiunto Conceição ridacchiando.
L’allenatore del Milan ha poi proseguito: “Affiancare un attaccante a Morata? Sì, ho in mente questa possibilità. Alvaro viene tante volte in appoggio, mentre le due ali non hanno fatto quello che volevo io e quindi non siamo stati consistenti in attacco. Io ho giocato tanto con il 4-4-2 ma abbiamo preparato qualcosa di diverso rispetto a quello che si è visto nel primo tempo. Però sì, la possibilità in futuro c’è“.
“Se ho toccato qualche corda particolare all’intervallo? Posso dire che dopo i primi 45′ mi sono arrabbiato un po’ perché non vedevo la squadra come l’avevo preparata. Ho visto che il gruppo è umile, un buon gruppo. A volte manca un po’ di quella buona cattiveria per arrivare a qualcosina in più“.
“I giocatori hanno sempre bisogno di una bella parola ma anche di qualche botta. Io non sono uno molto simpatico, non mi piace dare abbracci ai giocatori, sono più le volte che mi arrabbio che il contrario. Ma i ragazzi hanno bisogno anche di questo, di cercare le energie positive perché poi hanno qualità. Sono contento perché hanno accettato il messaggio e hanno accettato me. Sono qui non per farmi amici, ma per vincere“.
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