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Il Milan cade ancora con il Chelsea, tra errori arbitrali e polemiche. Ma la qualificazione è ancora aperta

A San Siro stasera cala il sipario. Il Chelsea si impone alla Scala del calcio, ripetendo quando fatto la settimana scorsa a Stamford Bridge e battendo ancora la squadra di Pioli. Stavolta finisce 2-0 ma la partita, rispetto a quella di andata, è completamente diversa: un cartellino rosso dato a Tomori dopo 18’ per una trattenuta in area su Mount, compromette infatti ogni discorso, con Jorginho che trasforma il successivo calcio di rigore. Da lì in poi, sopra di uomo e di un gol,  sono settanta minuti di pura accademia blues. 

 

 

 

Potter in conferenza ieri lo aveva anticipato. “Giocare a San Siro sarà un’emozione”. E così è stato. Già, perché nonostante la vittoria del Chelsea e le discutibili scelte arbitrali, i 75mila di San Siro non hanno mai smesso di cantare e sostenere la squadra. Certo è che quella di stasera è stata una partita fortemente indirizzata dalle decisioni dell’arbitro Siebert, che con quel fischio nell’area rossonera e con l’espulsione del difensore inglese, ha compromesso la gara. E la frustrazione di non potertela giocare è quello che fa più male. 

 

 

L’episodio ha quindi deciso tutto. Mount entra in aerea, Tomori è in ritardo e lo insegue, appoggiandogli la mano sinistra sulla spalla. Mount calcia lo stesso e Tatarusanu para: l’inglese non protesta neanche, anzi si gira verso la sua panchina per rammaricarsi della chance sprecata. In tutto questo Siebert fischia. Tomori è incredulo, Pioli non la smette di urlare, il resto della squadra chiede spiegazioni. Il var non può intervenire sull’entità del contatto, che c’è seppur sia minimo. Rosso e rigore dunque. Partita cambiata. 

 

 

Il Milan prova a riorganizzarsi, sfiora il gol del pari con Giroud che di testa mette a lato su cross al bacio di Brahim Diaz e al 34’ subisce il gol del raddoppio che taglia le gambe e chiude i giochi. Due gol di vantaggio e un uomo in più per i Blues. Su assist di Mount è Aubameyang a battere Tatarusanu, che raccoglie sconsolato il pallone in fondo al sacco. Nella ripresa i rossoneri contengono i danni, evitando quanto meno l’imbarcata in una ripresa che ha ben poco da dire. 

 

C’è però ancora una luce da seguire nella strada verso la qualificazione. Visto il pari del Salisburgo a Zagabria contro la Dinamo, basteranno due vittorie negli ultimi due turni del girone e forse perfino un successo sugli austriaci e un pari in Croazia, risultati del Chelsea permettendo. Il Salisburgo è a 6 punti, il Milan a 4. Si può ancora fare tutto, il passaggio del turno è alla portata. I rossoneri sono quindi ancora padroni del proprio destino. Basterà solo crederci e non smettere di lottare. I 75mila di stasera se lo meritano. 

Lorenzo Cascini

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