Il futuro di Lucas Biglia è ancora tutto da scrivere. Il centrocampista argentino del Milan ha un contratto che scadrà il prossimo 30 giugno: dopo tre anni, la sua avventura in rossonero potrebbe presto giungere al termine. E, in attesa di tornare a giocare, Biglia guarda già alla prossima.
"Sto valutando il mio futuro – ha spiegato a Tanto Por Decidir, programma della radio argentina 94.7 FM – Non escludo la possibilità di tornare a giocare in Argentina. Da quando sono arrivato, il Milan ha cambiato due volte la proprietà.
Il club ovviamente sta facendo tutto il possibile per stabilizzarsi per essere forte economicamente e tornare a essere una potenza europea come lo è stato anni fa. Pero non ho dubbi che il Milan tornerà ad essere grande perché la società che c'è oggi è una società forte che ha le idee chiare e speriamo che in qualche anno possa tornare a essere quel Milan".
Ormai 34enne, Biglia pensa anche alla vita dopo il ritiro: "Vorrei iniziare il corso di allenatore in Europa e quando finirò di giocare dedicherò tempo alla mia famiglia. Poi tornerò nel mondo del calcio perché mi sono reso conto in questa quarantena che è ciò di cui ho bisogno".
Tra le tappe ripercorse nel corso dell'intervista da Biglia c'è anche la finale del Mondiale 2014 persa contro la Germania. Una cicatrice ancora aperta per l'argentino che ha definito lo spogliatoio dopo la finale "il più triste che abbia mai vissuto". Lì c'era anche Messi, il giocatore più forte secondo Biglia: "Dopo di lui, però, c'è Ibrahimovic".
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