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Milan, Abbiati: “La mia opinione su Donnarumma è che comunque niente sia concluso. Plizzari? Ha del potenziale”

La nuova esperienza al Milan è ormai ufficialmente cominciata, Christian Abbiati non nasconde la sua emozione e il proprio entusiasmo nel tornare nella società che lo ha coccolato per tante stagioni.

Il nuovo ruolo dell’ex portiere rossonero è quello di club manager con il compito di fare da collante tra i giocatori e la società. Intervenuto al Q&A organizzato dal Milan, Abbiati ha iniziato subito parlando di Donnarumma: “La mia opinione da tifoso sulla situazione Donnarumma è quella che comunque la cosa non sia conclusa, che Gigio ci possa ripensare e possa restare al Milan perché è amato da tutti, tutti in società gli vogliono un bene dell’anima e la speranza è che si possa tornare indietro, le porte il Milan a Gigio non le chiuderà mai. Il potere dei procuratori c’è sempre stato, magari quando un giocatore è in scadenza e la trattativa può essere più lunga: un procuratore deve comunque rispettare la volontà di un giocatore. Gigio ieri sembra aver accantonato anche la situazione molto velocemente. Plizzari? L’ho visto crescere, ha del potenziale, l’ho visto all’inizio, ha ancora margini di miglioramento e se manterrà questo ruolino può solo che far bene in futuro”.

Sul suo ritorno al Milan, Abbiati sottolinea: “Non mi manca tanto il campo ma il Milan, mi mancavano le persone qui, Milanello, il dietro le quinte. Tranquillizzare i tifosi sulla società? Assolutamente si, sono stati già fatti investimenti: bisogna cercare di vincere sin da subito ma non è semplice perché vince una squadra sola, bisogna trasmettere i valori rossoneri e dovrò pensarci anche io. Ho avuto la fortuna di avere gente come Maldini, Albertini e Costacurta quando sono arrivato, che avevamo vinto già molto: la cosa che mi piace è che ogni giocatore quando arriva visiti già il museo per vivere un po’ di storia rossonera, dobbiamo saper trasmettere il valore storico di questa maglia”.

Il Milan si sta muovendo sul mercato dei portieri, Abbiati esprime il suo parere sui nomi che circolano: “Sono tutti portieri di ottimo livello, fare un nome è difficile perché sono ottimi portieri. La società è il mister faranno la scelta migliori. Oggi ci sono dei giovani bravi e questo lo vedo come qualcosa di positivo. Giocare a certi livelli ad una giovane età ti aiuta a maturare”.

Infine Abbiati si lascia andare ai ricordi: “La prima è stata la più bella, passando da terzo portiere allo scudetto. La più brutta la 2008-09 quando mi sono rotto il ginocchio”.

Simone Nobilini

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