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Presidente, poeta, ultrà: Michael Higgins conquista l’Aviva Stadium prima di Irlanda-Olanda

Nella serata di qualificazioni a Euro 2024 i tifosi davanti alla tv sono rimasti stupiti da un particolare. Poco prima dell’inizio di Irlanda-Olanda, dal tunnel dell’Aviva Stadium è apparso un uomo anziano e sorridente. Accolto da un motivetto, ha raggiunto il centro del campo e ha stretto la mano a tutti i ventidue calciatori in campo, rivolgendo anche qualche parola a ognuno di loro (e facendo tardare il calcio d’inizio). L’episodio era già accaduto in occasione del match dell’Irlanda in casa contro la Francia dello scorso marzo. 

L’uomo era Michael D. Higgins, nientemeno che il Presidente della Repubblica d’Irlanda. La sua storia, fra libri di poesia, trasmissioni televisive e la grande passione per lo sport, è tutt’altro che banale. 

 

 

Chi è Michael D. Higgins, presidente irlandese presente all’Aviva Stadium prima del match con l’Olanda

D’altronde chi viene da Limerick non può accettare la banalità. Nella città dell’umorismo nonsense, quella in cui è sorto un omonimo genere poetico, è nato questo signore oggi ottantunenne, con una storia familiare tormentata (origini umili, padre alcolista, cresce in una fattoria con gli zii) ma capace di riscattarsi con l’impegno politico e la fantasia. Sì, la fantasia, perché Michael D. Higgins prima di diventare Presidente ha pubblicato ben cinque libri di poesia e tre romanzi. Non solo: fra le sue molte attività rientra anche quella del presentatore tv. 

 

 

A ogni incontro ufficiale (anche quelle coi reali di Windsor), Higgins si presenta in compagnia dei suoi cani. Caratteristiche che lo hanno reso iconico e amato dai suoi concittadini, che dopo il primo mandato lo hanno rieletto cinque anni fa. Ma soprattutto Higgins è un grande tifoso e appassionato di sport, e soprattutto di rugby e football. Tanto da assistere in prima persona a tutti gli impegni casalinghi delle due nazionali, come questa sera. L’ingresso in campo, le strette di mano, e qualche parola. Forse anche qualcuna di troppo: virale il video in cui Raheem Sterling, prima di un’Irlanda-Inghilterra del 2015, rimane a fissarlo per qualche secondo con espressione sconvolta dopo il loro breve colloquio. 

 

 

Un’altra immagine che ha reso Higgins famoso nel mondo del calcio è la sua esultanza al gol di Brady a Lille, nella terza giornata degli Europei francesi del 2016, durante Irlanda-Italia. Il gol qualificazione per la sua nazionale, festeggiato come un ultrà. Nel frattempo, due anni prima, aveva fatto da “host”, da presentatore, dell’evento che aveva inaugurato la President’s Cup, una Supercoppa d’Irlanda ideata in suo onore sul modello del Community Shield e vinta quest’anno dal Derry City contro lo Shamrock Rovers. Higgins ha i fratelli Charlton come idoli, e stima Pelé, come testimoniato in occasione della scomparsa del campione brasiliano, quando il Presidente ha diffuso una dichiarazione ufficiale. Ormai la sua presenza in tribuna è una costante del calcio irlandese, anche nelle partite del campionato nazionale: talvolta sorgono anche problemi di ordine pubblico, come quando all’inizio di quest’anno fu necessaria l’evacuazione per il ritrovamento di un oggetto sospetto in zona stadio. Rischi accettabili però per Higgins: a lui basta esserci, a testimoniare il proprio amore per l’Irlanda e per lo sport. 

Andrea Monforte

Classe 2000, monzese (d’adozione), studio Lettere a Milano. Un’indomita ed ereditaria passione per lo sport (calcio, ovviamente, ma anche ciclismo), declinata in “narrazione” tecnica e sentimentale: la critica della complessità come antidoto alla semplificazione. La vaghezza del ricordo personale ha reso l’azzurro del cielo di Berlino 2006 un’indelebile traccia mitologica. Sono nato lo stesso giorno di Ryan Giggs e di Manuel Lazzari, ma resto umile.

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