Messi: “Sarei tornato al Barcellona. Mondiale? Non voglio pormi limiti”

Lionel Messi si racconta a Simplemente Fútbol: le parole profonde e riflessive del campione del mondo.
“Mi sento bene, sto vivendo una bella esperienza. È stato un cambiamento grande, ma ora va tutto bene”. Inizia così il racconto di Lionel Messi ai microfoni di Simplemente Fútbol, il programma storico del giornalista argentino Fernando Niembro.
Un’intervista che svela il lato più riflessivo del campione del mondo, oggi leader dell’Inter Miami, ma sempre con lo sguardo rivolto al futuro e al pallone, che ancora non smette di emozionarlo.
Con il sorriso di chi è consapevole del proprio percorso, Messi parla del suo nuovo capitolo negli Stati Uniti come di una scelta di vita, più che solo calcistica. Un’esperienza nata anche grazie alla serenità ritrovata in famiglia.
Di seguito le parole del fuoriclasse argentino.
Messi e Il presente in MLS: “Voglio continuare a competere”
A 37 anni, Messi non si sente arrivato. Dopo un anno complicato segnato dagli infortuni, ha iniziato il 2025 con entusiasmo e continuità: “Quest’anno ho fatto una buona pre-stagione, mi sento bene. Ma la stagione è lunga, finirà a dicembre e ci sarà anche il Mondiale per Club. Voglio continuare a giocare e vincere, perché fa parte di me”.
Il passaggio all’Inter Miami è stato anche una liberazione da un biennio vissuto con difficoltà a Parigi: “La mia famiglia stava bene, ma io non mi sentivo a mio agio. Non mi piacevano le giornate, non mi sentivo a posto né negli allenamenti né nel quotidiano. Dopo il Mondiale non volevo restare in Europa, non mi passava per la testa. Abbiamo scelto di venire qui per trovare un equilibrio”.
Una decisione presa con lucidità, lasciando alle spalle il sogno – mai realizzato – di un ritorno al Barcellona: “Avrei voluto tornare, era casa mia. Ma non si è potuto fare. Il Barcellona resterà sempre dentro di me, però era il momento di guardare avanti”.
Il legame con il Barça e l’influenza di Guardiola
Nonostante la distanza, l’eredità blaugrana resta forte. E parlando del passato, Messi non può che rendere omaggio a chi ha cambiato la sua carriera: “Guardiola è diverso. Vede cose che gli altri non vedono. Ha cambiato il calcio e in un certo senso lo ha anche ‘danneggiato’, perché tanti hanno cercato di imitarci senza riuscirci”.
Un pensiero speciale anche per Lamine Yamal, il gioiello del nuovo Barça: “Ha solo 17 anni ma ha già vinto l’Europeo con la Spagna. È impressionante. Ha qualità uniche e crescerà ancora. È già tra i migliori al mondo”.
E il Mondiale? L’Argentina sogna, ma Messi predica calma: “Manca ancora tanto, ma passa tutto in fretta. Non voglio pormi obiettivi a lungo termine. Voglio vedere come mi sento fisicamente, e se sarò all’altezza. Voglio essere onesto con me stesso. Dopo la sconfitta con l’Arabia Saudita sapevamo che se avessimo perso saremmo stati fuori. Era dura anche mentalmente. Il gol con il Messico ci ha sbloccati”.
Una carriera piena, senza rimpianti
Messi guarda indietro con gratitudine. Anche ai momenti difficili, come la finale persa nel 2014: “Fu una tortura. Ma vincere nel 2022 ha reso tutto più dolce. Certo, potevo vincere due Mondiali… ma avere anche solo uno significa tutto per me”.
Il campione argentino si sofferma anche sulla vita da padre, raccontando con tenerezza dei suoi tre figli: “Giocano tutti. Thiago è un organizzatore, Mateo un attaccante, Ciro più esplosivo. È bellissimo poterli seguire anche nel calcio, li vedo felici”.
E sul perché calcia sempre per primo nei rigori decisivi, come nella finale contro la Francia: “Lo faccio per prendermi la responsabilità. Non penso troppo a dove tirare. Mi concentro sul restare calmo e aspettare fino all’ultimo”.