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Bari, la prima volta di Mercurio: la firma del baby contro il Palermo

Dal quartiere Japigia allo stadio San Nicola. Meno di tre chilometri in linea d'aria, per un gol sognato, inseguito e festeggiato. C'è la firma di Giovanni Mercurio sul Bari che pareggia in extremis al San Nicola contro il Palermo. Il talento nato l'11 agosto 2003 nella periferia del capoluogo pugliese e cresciuto nell'hinterland, a Bitritto, ha messo a segno l'1-2 al 30' del secondo tempo, quando gli ospiti sembravano in completo possesso del match.

Lanciato  in campo da Massimo Carrera al 12' del secondo tempo, quando i gol dell'ex Floriano su rigore e di Santana avevano messo la partita sulla strada di Palermo e con un Bari apparso privo di idee, carattere e gioco fino a quel momento. L'ingresso di Mercurio ha rappresentato "una scintilla che può far scattare qualcosa di diverso", come l'ha definita l'allenatore nel postpartita. Su assist aereo dell'altro barese doc in campo, Pietro Cianci (anche lui subentrato al 12' del secondo tempo), Mercurio si è coordinato rapidamente e grazie anche a una deviazione di un avversario ha battuto Pelagotti.

Gol, festa, tourbillon di pensieri nella testa di questo ragazzo alla quarta presenza tra i professionisti e che ha dato i primi calci al pallone nella scuola calcio Levante Azzurro con un idolo da studiare e seguire: Roberto Baggio. Trequartista, piede destro, non molto alto ma robusto fisicamente, non difetta di personalità. Lo ha confermato ogni volta che è andato in campo: nell'esordio contro il Monopoli all'esordio di Carrera, nella manciata di minuti a Catanzaro e nei 64 minuti contro la Paganese, prima (e sin qui ultima) da titolare a fine marzo. Da allora Carrera lo aveva fatto riaccomodare in panchina e Mercurio aveva capito l'importanza del dosaggio, soprattutto quando non hai ancora compiuto 18 anni.

Il centro di Mercurio ha rappresentato la scossa per il Bari, che ha poi raggiunto il Palermo, ridotto in 10 per l'infortunio muscolare ad Almici a sostituzioni esaurite, grazie al colpo di testa di Perrotta al 90'. In una domenica coincisa con il sorpasso del Catanzaro in terza posizione nel girone C di Serie C, dove i biancorossi hanno 60 punti a due giornate dal termine, tra i pochi motivi per sorridere c'è il battesimo al gol di questo ragazzo che ha il biancorosso nel cuore.

Frequenta il terzo superiore al Giulio Cesare, ma ora parla solo di calcio. Se non avesse sfondato sul campo, gli sarebbe piaciuto fare il fisioterapista. Ma ora sogna di arrivare in alto con la squadra della sua città. E ha festeggiato il suo primo centro tra i pro in una data non banale per Bari e la sua storia calcistica: due anni fa, il 18 aprile 2019, il club dei De Laurentiis festeggiava il ritorno tra i pro vincendo a Troina. Dalla provincia di Enna a Palermo, per un pezzo di storia personale che Mercurio spera di rileggere con il sorriso tra qualche anno.

FOTO DI TESS LAPEDOTA

Luca Guerra

Nato un anno prima della caduta del Muro di Berlino, mi piace rompere gli schemi dell'informazione. Laureato in Scienze della Comunicazione, giornalista pubblicista, scrivo quando e in ogni modo possibile: il sedile di un treno o il banco di un fast-food sono ottime scrivanie alternative. Il giornalismo la passione di una vita, il calcio come stella polare di questa passione.

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