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McCarthy e l’infortunio shock. Rondon in lacrime durante l’intervista

Sono passati esattamente dieci mesi da quel giorno terribile. 20 gennaio scorso, si gioca Everton-WBA, gara valida per la ventiquattresima giornata di Premier. I protagonisti sono James McCarthy da una parte e Salomon Rondon dall’altra. Quando scatta il minuto numero 61, il primo cerca di anticipare il secondo, che nel frattempo stava caricando il destro per calciare in porta. Un intervento coraggioso, di chi non molla mai. Un salvataggio che, però, gli causa la frattura di tibia e perone. Già, in modo del tutto fortuito, tutta la violenza della conclusione dell’attaccante si scarica sulla gamba di James. Costretto ad uscire in barella e a stare lontano dai campi per tanto tempo.

Le immagini sono di quelle vietate a chi è facilmente impressionabile. La gamba del centrocampista, infatti, rimane distesa a terra in una posizione del tutto innaturale. A fare da contorno le lacrime di Rondon, che accompagna il suo avversario mentre viene trasportato fuori dal campo: “Sono devastato – scrisse il venezuelano al termine del match – spero di rivederti il prima possibile”.

McCarthy aveva debuttato il mese prima in Premier. Tre partite, per un totale di 145 minuti. Più i 61 del match contro il WBA. A distanza di dieci mesi, appunto, è tornato in campo. Lo ha fatto ad inizio novembre, giocando 90’ con l’Everton Under 23. Insomma, il peggio è alle spalle ormai. Ma Rondon non può dimenticarsi quegli attimi:La vita mi ha fatto un brutto scherzo” ha detto durante un’intervista concessa a Telemundo rivedendo quelle immagini. Che lo ritraggono in lacrime, disperato: “Ho pianto perché, a parte il fatto che ho fatto del male ad un collega professionista, si è trattato di un infortunio di cui ho sentito il rumore quando è successo. Non lo dimenticherò mai, è stato difficile”.

I tifosi dell’Everton lo hanno elogiato più volte dopo l’accaduto. Le sue lacrime sincere hanno colpito i cuori di tutti. E non si sono limitate a quel giorno lì, perché il venezuelano non è riuscito a trattenersi nemmeno durante l’ultima l’intervista a cui ha partecipato: “Grazie a Dio non ho avuto bisogno dell’aiuto di uno psicologo – ha spiegato – perché la mia famiglia era lì per me. Mi sono scusato con lui, il mio gesto è stato del tutto involontario. Non volevo che succedesse e non pensavo che sarebbe mai accaduto”.

A quasi un anno da quel terribile contrasto McCarthy attende il suo debutto stagionale in Premier. Rondon, invece, ha cambiato squadra e ha segnato una doppietta decisiva per aiutare il Newcastle a battere il Bournemouth per 2-1 prima della sosta

Redazione

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