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Mazzarri-Watford, amore finito: cosa non è andato dopo aver centrato l’obiettivo

Ogni campionato ha la sua storia, certo. Ma il calcio ha dei comuni denominatori, anche in Premier League, dove il Made in Italy la sta facendo da padrona. Ranieri prima, Conte poi. Ma non solo, perché in certe piazze non è detto che l’obiettivo stagionale sia necessariamente la vittoria del titolo. In Inghilterra la chiamano “The Magic Forty” – La Magica Quarantina.

Il Watford, guidato da Walter Mazzarri, l’ha raggiunta e con essa l’obiettivo stagionale. A sei giornate dalla fine del campionato. L’ha fatto grazie anche a vittorie prestigiose, come quella sul Manchester United di Mourinho (che non perdeva su quel campo da trent’anni), il Leicester campione in carica, l’Arsenal sul complicato terreno dell’Emirates e l’Everton. E scusate se è poco. L’ha fatto grazie alla capacità di Mazzarri di valorizzare il trentenne Capoue, il giovane Doucourè ed i tanti ragazzi provenienti dal settore giovanile (alla fine saranno in quattro). Senza dimenticare la gestione di infortuni importanti che lo hanno privato di uomini come Pereya e Zarate. Quest’ultimo out dalla terza giornata per via di un crociato rotto. Rotto come qualcosa nello spogliatoio capitanato da Deeney, figura di spessore che pare abbia iniziato a remare contro l’ex allenatore di Napoli e Inter. E pensare che Lineker, Lampard e Shearer hanno addirittura esaltato l’andamento della stagione del Watford durante la trasmissione “The match of the day” della Bbc.

Niente sembrava presagire a quello che poi è avvenuto. Né le belle parole, né i risultati sul campo sono bastati a far proseguire il matrimonio tra Mazzarri e la squadra inglese di proprietà dei Pozzo. Da qui la decisione di giungere consensualmente ad una conclusione: a fine stagione le strade si divideranno. Una sola gara, l’ultima. Contro il Manchester City e poi Mazzarri saluterà l’Inghilterra. O forse no, perché il lavoro svolto ha impressionato altri club di Premier che sembrano aver già messo gli occhi sul toscano. Non è un mistero che West Ham ed Everton, prima che Mazzarri firmasse per il Watford, avessero mostrato interesse. Così come in Italia aveva fatto la Fiorentina che a questo punto potrebbe farci un pensierino. Ma una cosa è certa, il calcio molte volte non è riconoscente, soprattutto quello inglese. Mazzarri non resterà sicuramente con le mani in mano e visto il gran lavoro svolto, non possiamo che augurargli altre “The Magic Forty” vincenti come quella al Watford.

Angela Sciuto

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