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Mauro Icardi ne fa tre sotto gli occhi del Principe. Il record si ripete e l’erede è designato

Fino a due derby fa, Mauro Icardi al Milan non aveva mai segnato. Il battesimo lo scorso aprile, nella Stracittadina finita 2-2 allo scadere. Anno nuovo, stagione diversa, premesse stravolte. In panchina un altro allenatore, in campo qualche nuovo compagno. Ma il capitano dell’Inter è sempre lo stesso: in area è quasi ingiocabile e sotto porta non sbaglia. Nemmeno stasera: il primo arriva al 28’, cross perfetto di Candreva, non gli resta che appoggiare in porta. Poi al 63’, Perisic gli prende le misure e a Mauro “basta” una volè per superare Donnarumma. Ma è al 90’ che esce il campione: rigore sotto gli occhi di 78328 spettatori (senza considerare la tensione di chi stasera seguiva la gara davanti alla tv o al pub con gli amici). Ma Icardi non sente niente, vede solo la porta: freddezza, precisione e gol vittoria.

E anche se di prestazioni eccellenti il numero 9 ne ha giocate parecchie, spesso firmando reti importanti, realizzare una tripletta in un derby è una cosa che prima di lui era riuscita soltanto a Diego Milito, uno di quelli che sa bene cosa significa segnare con questa maglia. Non solo nelle finali, ma anche anche in partite come quella del 4-2 ai cugini, nel maggio 2012, quando il suo tris è diventato un record.

Oggi è toccato a Icardi ripetersi, proprio sotto gli occhi del Principe, che non solo lo osservava dalla tribuna, ma ha esultato come se vestisse ancora la sua 22, con la sua Inter, 5 anni fa. Oggi in campo c’era Mauro però, a prendersi gli applausi e l’amore dei suoi tifosi.

“Stanotte non so se dormo” ha detto ai microfoni di Sky, e ha aggiunto “Anche se di solito dopo le partite difficilmente dormo. Segnare una tripletta in un derby è qualcosa di speciale. Mi aspettavo un inizio di stagione così perché abbiamo fatto un grandissimo ritiro, abbiamo iniziato bene a lavorare. Siamo ancora all’inizio, manca tantissimo ma siamo contenti di essere dove siamo. Era importante vincere perché alla prossima c’è il Napoli e dobbiamo fare una grande partita”.

L’erede di Milito sembra designato e in una storia ancora da fare il capitolo Derby l’ha scritto il Capitano.

Redazione

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