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Sarri: “Io vicino al Milan? Nessuna proposta mi ha fatto accendere la scintilla”

Maurizio Sarri, ex allenatore della Lazio (Imago)

L’ex allenatore di Napoli, Chelsea, Juventus e Lazio, Maurizio Sarri, è tornato a parlare in un’intervista al Corriere della Sera

Uno Scudetto con la Juventus e la vittoria dell’Europa League con il Chelsea. Questo il palmares da allenatore di Maurizio Sarri, fermo da febbraio del 2024 dopo la sua esperienza alla Lazio.

Periodo in cui è rimasto per quasi 3 anni nella Capitale, per più di 130 partite e con l’ultima stagione in cui è arrivato fino agli ottavi di Champions League.

L’ex Napoli, con cui ha sfiorato la vittoria del campionato più volte, è tornato a parlare in un’intervista al Corriere della Sera.

Tanti i temi affrontati dall’allenatore toscano: dalla sua voglia di tornare in panchina fino alle tante offerte ricevute in questo periodo di pausa, passando per alcuni commenti sui suoi precedenti presidenti.

Le parole di Sarri nella sua intervista

Non è stato un bel periodo a causa di alcune vicissitudini familiari. Ho ricevuto tante offerte in questo periodo, da continenti diversi, anche dall’Arabia. Ma nulla mi ha ancora fatto fare quel click interno“, ha detto l’allenatore ex Napoli.

Per poi continuare: “Vorrei un grande progetto, che mi faccia riaccendere la scintilla. Altrimenti resto fermo. Io vicino al Milan a gennaio? Non rispondo. Dico che ho ricevuto proposte che non mi hanno fatto vacillare al momento. Nel 2015 dopo un colloquio con Galliani stavo per finire in rossonero ma poi non lo sentii più“.

Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli (Imago)

“Mi manca l’adrenalina del calcio”, le parole di Sarri

Del calcio mi manca l’adrenalina. Mi piace tutto di questo sport, tranne il mercato. Ho visto e studiato molte gare in questo periodo. Il Como di Fabregas mi intriga, è stato un mio giocatore al Chelsea e ci siamo scambiati recentemente degli appunti“, ha confessato Sarri.

Per concludere la sua intervista: “Sarò sempre riconoscente a De Laurentiis per avermi fatto allenare la squadra che amavo da bambino. Lotito è diverso da come appare, le discussioni erano frequenti negli ultimi mesi. Dopo il secondo posto e l’addio di Milinkovic mi aspettavo rinforzi e ho attaccato il malcontento alla squadra. Il calciatore più forte mai avuto? Sono molto legato a Riccardo Saponara“.

Redazione

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