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Matos, un altro reset: stavolta si riparte da Udine

Sei anni per il debutto in prima squadra, poco più di venti secondi per il battesimo del gol, cinque mesi per convincere l’Udinese a puntare su di lui. La vita in numeri di Ryder Matos è una giostra di eventi che ne hanno tracciato il percorso, la crescita, il destino dell’attaccante di Seabra, classe ’93, di proprietà della Fiorentina, di ritorno dal prestito al Carpi ed ora ad un passo da un nuovo inizio. Stavolta, però, nessun biglietto d’andata e ritorno.

RISCATTO – Matos ripartirà da Udine (a titolo definitivo) e lo farà con un bagaglio carico di buoni propositi, di aspettative e di obiettivi raggiunti solo a metà. Cordoba, Palmeiras, Carpi ed ora Udinese: nelle ultime due stagioni il brasiliano ha già cambiato quattro maglie, ed è fin troppo elementare individuare in lui voglia di rivalsa e continuità (tecnica) per mettersi in mostra e mantenere quella promessa di talento del calcio mai espresso del tutto. Il brasiliano, artista del pallone, ha ben presto capito la morale europea: non bastano talento e tecnica per emergere, peculiarità necessarie ma non fondamentali nell’ottica di una crescita e di una maturità che il giovane Matos ora spera di raggiungere in bianconero, alla corte di Colantuono, al fianco di chi – come Di Natale, Zapata o Thereau – ha già dimostrato d’essere al passo coi tempi in Serie A, ognuno a modo proprio. L’avventura col Carpi (2 reti in 15 presenze) è il biglietto da visita che ha convinto l’Udinese a puntare su di lui, la cartolina di finte, numeri e dribbling emersa in un contesto che, solo in parte, è riuscito ad apprezzarne le qualità e l’indubbio talento.

PROMESSA – La Fiorentina, per anni il suo futuro, ora è già – d’un tratto – il suo passato, la parentesi mai del tutto felice d’una carriera fatta d’aspettative e lenti progressi. Era il 2007 e Matos aveva poco meno di quindici anni quando fu prelevato dal Vitória. È partito dal basso, dal settore giovanile, fino ad arrivare in alto, in prima squadra, con una data ancora cerchiata in rosso sul calendario: 19 settembre 2013. Ricordate la giostra? Sei anni per il debutto in prima squadra ed esattamente 26 secondi per la prima rete: è il tempo che trascorre dal suo ingresso in campo alla rete del momentaneo 2-0 contro il Pacos de Ferreira. Borja Valero lo pesca in area, lui deposita alle spalle del portiere e poi corre verso i tifosi: via la maglietta, mani al cielo ed un volto felice, che quasi parla. In quella stagione segnerà altre due reti in Europa League. Poi il girotondo di prestiti, il ritorno in Italia, il sì al Carpi ed ora l’Udinese: la prossima tappa d’un viaggio che conosce cambi di rotta ma quasi mai ha regalato stabilità.

 A cura di Fabio Tarantino – @FabTarantino_19

Redazione

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