Categories: Interviste e Storie

Gioca nell’Inter femminile e il suo mito è Nainggolan. Martina Brustia si racconta

Martina Brustia, centrocampista dell’Inter, è nata a Novara nel ’98 e veste la maglia nerazzurra da quando ha iniziato le scuole medie. Ma non è stato tutto così lineare. Partiamo dall’inizio. A 8 anni giocava a tennis, basket e pallavolo: “Me la cavavo bene, ma usavo di continuo i piedi. Il mister lo disse ai miei genitori e così mio padre provò a farmi vedere una partita di calcio. Mi innamorai immediatamente e dopo quattro giorni quelli in campo diventarono i miei compagni di squadra”.

“Quando l’Inter mi chiamò per un provino, piansi”. Perché una rossonera fino al midollo, con tanto di poster e maglie appesi in camera, la maglia nerazzurra è l’ultima che vorrebbe indossare. Ma bastarono un paio di tentativi del padre e una compagna a convincerla. Quella maglia non l’ha mai più tolta e oggi la vede in modo totalmente diverso. “Se l’Inter fa bene sono pure contenta; vado allo stadio ed esulto quando vince, come all’ultima di Campionato”.

C’è grande entusiasmo per il risultato europeo dei nerazzurri di Spalletti, ma, la stagione dell’Inter femminile com’è andata? “In Serie B ti giochi tutto in tre partite; i mezzi tecnici per fare bene c’erano e ci siamo sempre impegnate al massimo, ma un po’ per l’inesperienza e un po’ per l’approccio alle gare non sempre perfetto, abbiamo perso punti anche quando la vittoria era alla nostra portata”.

Martina Brustia in campo è una giocatrice fisica più che tecnica, forte nella corsa e nei contrasti, con l’unico punto debole nel piede sinistro: “Lo uso solo per spostare la palla”. Ma è una calciatrice completa, tant’è che ha già assaporato la maglia della Nazionale: “Un’emozione troppo intensa. La mia prima volta con l’U17 risale a quattro anni fa, in un un’amichevole contro la Scozia. Cantare l’inno di Mameli mi fece venire i brividi. Gli stessi che riprovai con le maglie dell’U19 e dell’U23”.

Brividi e…un pizzico di scaramanzia. Martina in campo è così: “Metto sempre prima la scarpa destra e allaccio le stringhe solo quando gioco titolare”. E a proposito di gioco e compagne, ha fatto due nomi: Aurora Galli tra le colleghe calciatrici e Radja Nainggolan come idolo assoluto: “Lo seguo dai suoi primi anni in maglia giallorossa e in campo ci somigliamo. Pur essendo più offensivo di me, la grinta e la voglia di vincere sono caratteristiche comuni. Sono contenta sia arrivato all’Inter”. Per una rossonera nel sangue, curriculum e biglietto da visita sembrano dire tutt’altro.

Redazione

Dal 2011 ne abbiamo fatta di strada, sempre con voi al fianco. Ci piacciono le notizie, il mercato, il calcio. Sì, ma soprattutto le storie, le emozioni, il bello che questo mondo può regalare. E amiamo raccontarvelo.

Recent Posts

Juventus, torna in gruppo McKennie, ancora out Conceição e Cabal

Spalletti ritrova McKennie per il Pisa, ancora out Conceição e Cabal. La Juventus di Luciano…

50 secondi ago

È morto Jean-Louis Gasset, ex allenatore di Marsiglia e Montpellier

È morto l'ex allenatore di Marsiglia e Montpellier Jean-Louis Gasset all'età di 72 anni. All'età…

12 minuti ago

Roma, lesione di secondo grado al bicipite femorale sinistro per Pellegrini

Brutte notizie per la Roma di Gasperini che perde per circa tre o quattro settimane…

52 minuti ago

Lazio, tra le priorità i rinnovi di Romagnoli e Gila: la situazione

La Lazio potrà tornare attiva sul mercato di gennaio, e tra le priorità ci sono…

2 ore ago

Dalla cessione record di Mbappé alla creazione della Conference: le mille vite di Vadim Vasilyev

Dal grande lavoro al Monaco di Mbappé e James Rodriguez alla nuova vita da agente:…

4 ore ago

Thuram: “La Juventus è il miglior club d’Italia, qui si vede la differenza”

Dal rapporto con il fratello Marcus e il papà Lilian fino al legame con la…

4 ore ago