Categories: Interviste e Storie

Barba da vichingo e fisico da rugbista: Martin Adam, l’attaccante pop di Euro2024

Gli è bastata una semplice dichiarazione nel post-partita per diventare il calciatore più amato del torneo: “Euro2020? Ero sul divano a bere birra”. Tre anni dopo, Martin Adam gli Europei li sta giocando l’Ungheria. Barba incolta e rossa, un fisico che poco rispetta i canoni del giocatore moderno: diremmo anticonvenzionale. Ma poco importa, per giocare a calcio servono dei piedi educati e precisi. Contro la Svizzera arriva l’esordio: gli sono bastati poco più di dieci minuti per diventare l’attaccante culto di Euro2024 e la storia più bella da raccontare quest’anno.

Per alcuni anche un meme da deridere tristemente sui social. Martin, però, prende tutto con il sorriso: “I meme? Certo che uno o due mi colpiscono, di solito ci rido sopra. Sono nato in questo modo, ho questa forma corporea, non sto dicendo che ero così grande quando sono nato, ma ho un fisico di base, una genetica, non posso cambiarlo”

Cambio vita, vado in Corea

Entrare nella storia: se non con i gol, almeno a parole. Adam ci è pienamente riuscito. Attenzione, però: la convocazione agli Europei non è mai una cosa scontata e l’attaccante ungherese è in grado di segnare. 331 presenze in carriera e 108 gol: mica male per un calciatore di 191 centimetri deriso per una forma fisica non eccelsa. In Ungheria, però, non è semplicemente uomo il simbolo ma il classico bomber di provincia che ce l’ha fatta, e con grande merito.

84 gol in patria – tra Vasas SC, Paksi FC e Kaposvár – e poi la scelta che non ti aspetti. L’Ungheria sta sretta ad Adam. Dunque, perché non andare in Corea? Oggi, il numero 9 è l’idolo dei tifosi dell’Ulsan HD, in K League 1 (la prima divisione coreana). Come si dice “birra” in coreano?  

Nelle sue ironiche dichiarazioni, la grande prova di forza di un uomo che ha sconfitto qualsiasi stereotipo. Più di una semplice mascotte. Martin è l’attaccante atipico di Euro2024 che tutti, in fondo, vorremmo essere in un mondo parallelo. Dal divano di casa alla Germania, il passo è breve. Il nome di Martin Adam è cultura pop.

Lorenzo Bloise

Classe 2001, nato nel comasco, oggi pendolare a Milano. Amante dello sport in tutte le sue sfaccettature: giocatore di provincia di basket, con il calcio mi sono limitato alla PlayStation. Cresciuto tra un doppio passo di Cristiano Ronaldo e un fadeaway di Dirk Nowitzki. Davanti alla televisione, allo stadio o al palazzetto con la stessa curiosità di un bambino. Highlights, repliche, interviste e dirette notturne: ogni scusa è buona per non perdermi nulla. La letteratura mi ha aiutato a riscoprire la bellezza e l'efficacia delle parole: le stesse che mi permettono di raccontare ciò che gli altri si limitano a guardare. Storie, anedotti e culture che si intrecciano tra di loro: per me lo sport è questo e tanto altro.

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