Nessuno dei ventidue giocatori scesi in campo era nato quando l’Olympique Marsiglia vinceva la sua ultima partita a Bordeaux, prima di quella di questo venerdì sera. Era il 22 marzo 1978 quando l’OM batteva i rivali girondini per 2-0 in Coupe de France. Da lì in poi, per 43 anni e 9 mesi, non sono più arrivati successi: solo serate amare. La maledizione però si è conclusa venerdì sera: è bastato un gol di Cengiz Under per far tornare l’OM vincente in Gironda (1-0) e brindare con del buon vino locale. Ma le polemiche, su questo match, non sono mancate. Non per decisioni arbitrali, ma per altri motivi che hanno reso questa prima settimana del 2022 ricca di nervosismi anche in Francia.
Sì, come qualcuno avrà potuto immaginare, il motivo è legato – anche in questo caso – al Covid-19. Il Bordeaux di Petkovic è stata una delle squadre più colpite dalla nuova ondata del virus. Fino a tre settimane fa, il club contava ventun giocatori positivi. A oggi, in isolamento ne sono rimasti ‘solo’ otto. Tanti, se aggiunti agli infortunati a quelli convocati in Coppa d’Africa. Non troppi, però, per causare il rinvio. In Francia le ‘Asl’ non bloccano le squadre e la palla spetta sempre alla Ligue de Football Professionnel, che ha lasciato che l’incontro si svolgesse normalmente: secondo il protocollo della lega calcio francese, infatti, per far sì che un match venga rinviato a causa del Covid la squadra in questione deve dichiarare di avere almeno undici giocatori positivi. Non era il caso del Bordeaux.
Nei giorni scorsi la società bordolese si era fatta sentire, chiedendo ufficialmente il rinvio pur vedendo però le proprie richieste svanire di fronte alle regole ferree della lega calcio francese: “Da tre settimane abbiamo ventun casi di positività al Covid. Non c’è rispetto per noi: non abbiamo il tempo necessario per prepararci fisicamente per un match storico e così importante per la nostra noi“, lamentava in conferenza a poche ore dall’incontro il direttore tecnico del Bordeaux Admar Lopes. Ma la lega non si è piegata: con ‘soli’ otto positivi, “si può giocare“.
E il match, alla fine, si è giocato (senza pubblico, come richiesto e stabilito dal Bordeaux per non rischiare l’eventuale aumento dei contagi sugli spalti). L’importanza della partita – di cui ha parlato Admar Lopes – non era tanto per la classifica (almeno non quest’anno, con l’OM che lotta per il podio e il Bordeaux per non retrocedere). Quanto per la storia. Bordeaux e Olympique Marsiglia sono due squadre rivali da sempre, e quando si incontrano in Gironda per i padroni di casa c’è una ragione in più per dare tutto e onorare quello che qualcuno, da quelle parti, definisce come “il match più importante di ogni stagione“. Come un derby. Era (ormai si deve usare il passato) un obbligo vitale difendere l’imbattibilità casalinga contro l’OM che durava da quel lontano marzo 1978. Un record che, a causa del gol di Under, è ormai destinato a finire nel libro dei ricordi. Dove si spera che entri presto anche tutta questa situazione d’incertezza in cui anche il calcio è stato inghiottito, e di cui vorremmo tanto liberarci.
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