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Inter, Marotta: “Io non parlo di Triplete. Inzaghi? Ci sono i presupposti per continuare insieme”

Marotta, presidente Inter (IMAGO)

Il presidente dell’Inter Marotta ha rilasciato un’intervista esclusiva a Sky Sport: primato, Triplete e futuro di Inzaghi

Momento piuttosto felice per l’Inter di Simone Inzaghi dopo la vittoria contro l’Atalanta e il primo posto consolidato, portandosi a +3 sul Napoli dell’ex Antonio Conte. La sosta, per i nerazzurri, sarà utile per rifiatare in attesa dei prossimi impegni.

La pausa dal campionato per le Nazionali, infatti, arriva in un momento di particolare crisi per quanto riguarda l’infermeria, con diversi giocatori fermi ai boxe. Agli altri esterni già infortunati da qualche giornata, contro l’Atalanta si è fermato anche Dumfries, che non è quindi partito con l’Olanda.

Allo stesso modo anche Marcus Thuram non si è unito alla spedizione della Francia, rimanendo ad Appiano Gentile per ritrovare la condizione al più presto. I prossimi impegni, infatti, saranno cruciali. Prima l’Udinese in Serie A, poi sarà di nuovo derby contro il Milan in Coppa Italia e pochi giorni dopo anche l’andata dei quarti di finale di Champions League contro il Bayern Monaco, all’Allianz Arena.

Scaramanzia per quanto riguarda il possibile Triplete ancora realizzabile, il rinnovo di Inzaghi, il piano di Oaktree e tanto altro. Il presidente dell’Inter Beppe Marotta è intervenuto ai microfoni di Sky Sport per analizzare il momento e presentare il futuro.

Inter, Marotta: “Io non parlo di Triplete, ma siamo ambiziosi”

Innanzitutto, il presidente dei nerazzurri ha esordito così ai microfoni: “Sicuramente è un momento felice ma con grande e sano realismo. Mancano due mesi e poi ci sarà il Mondiale per Club, una prosecuzione atipica. Siamo presenti da protagonisti e lo vogliamo essere, è la nostra storia che lo dice, i nostri meriti. In primis l’allenatore che si è comportato ancora una volta in modo eccellente, poi squadra, società, proprietà e tifosi. Clima positivo per arrivare al fotofinish nelle migliori condizioni“.

A seguire, poi, una battuta anche sul possibile Treble, con i nerazzurri ancora in corsa in tutte le competizioni: “Io di Triplete non parlo. I dirigenti, gli sportivi e anche i tifosi devono essere sempre ambiziosi. Ambizione non è sinonimo di arroganza o presunzione, le ambizioni ti fanno dare di più. Siamo l’Inter, siamo professionisti abituati a competere, ma dobbiamo competere fino alla fine. L’importante è esserci al momento giusto e noi ci siamo. Poi se altri saranno più bravi ci inchineremo e faremo complimenti“.

Marotta, presidente Inter (IMAGO)

“Inzaghi? Ci sono i presupporti per continuare insieme”

A continuare, il presidente dell’Inter ha parlato anche del futuro di Simone Inzaghi. Ecco le sue parole: “Sempre fatto il rinnovo a bocce ferme. Ci sono tutti i presupposti per immaginare che lui possa proseguire con noi. Non è in scadenza ma è giusto rinnovare e allungare il contratto al momento giusto. Quello che conta è la simbiosi che si è creata tra società e lui. Questi sono i presupposti migliori per andare lontano. Con Inzaghi siamo cresciuti tutti. Stiamo attraversando un ciclo che ancora non è alla sua conclusione. C’è proprietà nuova, nuova linfa, nuova determinazione e nuovi obiettivi. C’è lo stadio che comunque è uno strumento significativo per dire come gli azionisti credano nel progetto, ci sono tutti i presupposti per continuare insieme“.

Infine, Marotta ha concluso analizzando la linea di Oaktree che mira a ringiovanire, pur rimanendo sempre competitivi. “Bisogna essere duttili e capire il momento storico dell’Italia. Modellare le proprie società in virtù di quello che è il riferimento socioeconomico dell’Europa a livello sportivo. L’Italia non è più l’Eldorado del 2000 o degli anni Novanta. Non si può più spendere per i giocatori. Bisogna fare di ogni virtù la propria capacità e dovremo essere bravi a fare squadra forte e competitiva con slogan della sostenibilità che va sempre raggiunta e sostenuta“.

Simone Bianchi

Classe 2002, nato nel Varesotto. Cresciuto tra un record del mondo di Michael Phelps e un tackle difensivo di Vidić. Qualche soddisfazione tolta nel nuoto, meno nel calcio. Per riassumerla in breve, come dice Ligabue: “Nato senza i piedi buoni”. Ora inseguo quel sogno, diventato obiettivo, di raccontare lo sport a tutto tondo, per trasmettere quelle emozioni che mi hanno cresciuto fin da bambino.

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