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Chi è Lazetić: un giovane gigante e nipote d’arte per il Milan. E quella coincidenza con Vlahovic…

Marko Lazetić è altro 193 centimetri. Tre in meno di Zlatan di Ibrahimovic. Cosa danno da mangiare a giovani d’oggi? Sì, perchè il nuovo attaccante del Milan ha compiuto giusto qualche giorno fa diciotto anni.

Classe 2004 della Stella Rossa, almeno per l’altezza, ha poco da invidiare a quello che sarà il suo nuovo collega di reparto. Ventidue anni in meno dello svedese e un cognome che l’Italia ha già sentito: lo zio Nikola ha giocato tra Serie A e Serie B nei primi anni del nuovo millennio e rispetto al nipote, ha qualcosa da recriminare sull’altezza. Alto “solo” 1.75, ha vestito le maglie di Chievo, Lazio, Siena, Genoa, Livorno e Torino. Proprio nei granata potrebbe finire Pietro Pellegri, che con i rossoneri non è riuscito a dimostrare quanto la dirigenza si era prefissata: Lazetic sarà il suo sostituto, con la speranza che possa dimostrare quello che dicono di lui in patria.

Quella coincidenza con Vlahovic…

In Serbia è considerato come il nuovo Vlahovic e, proprio come era successo all’attuale capocannoniere della Serie A, si trasferirà in nel nostro paese appena maggiorenne. Una coincidenza che può far sognare i tifosi del Milan, con l’unica differenza che il numero 9 arrivava dal Partizan di Belgrado, lui dalla Stella Rossa, squadra che l’ha accompagnato fin da bambino, come hanno testimoniato le stories di Instagram pubblicate in occasione del suo compleanno: Marko, piccolissimo, indossava già la maglietta a strisce biancorosse.

L’esordio a 16 anni con Stankovic

Dejan Stankovic l’ha fatto esordire a 16 anni nel campionato serbo e, dopo il prestito della scorsa stagione al Graficar, quest’anno ha collezionato ben 14 presenze, trovando anche una rete contro il Kolubara. Secondo alcuni osservatori è davvero tanta roba: “Ha già esordito anche in Europa League, nazionale giovanile e un ragazzo di prospettiva. Bisogna trovare una squadra che punti sul classico centravanti di peso alla Belotti o Petagna“. Il Milan di peso lì davanti se ne intende e con gli insegnamenti di Giroud e Ibrahimovic troverà sicuramente il modo per crescere e mettersi in mostra alla corte di Pioli. 

Andrea Molinari

Nato a Verona nel 1998, il mio primo ricordo vivido legato al calcio è Shevchenko che sbaglia un rigore contro il Bayern Monaco. Grazie a lui (e anche a Kakà) da piccolo mi sono innamorato del pallone. Ma lui non lo sa. Sì, perchè ho giocato anche, purtroppo senza risultati. Nato attaccante, sono finito a fare il terzino: di solito succede a quelli con i piedi quadrati. Oggi provo a dimostrare questo amore scrivendo.

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